Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "La Comune
di Bagnaia - Un frammento di utopia"


Note di regia del documentario
Realizzare questo film è stato innanzitutto una bella esperienza umana: incontrare nuovi amici e ri-conoscersi, non tanto sul piano ideologico o generazionale, quanto su un comune, per così dire, sentimento del mondo. Questa empatia è stata parte del nostro approccio di autori.
Fin dall’inizio, volevamo fare un film che non fosse un generico ritratto della Comune di Bagnaia. Volevamo piuttosto registrare il racconto che gli stessi comunardi elaboravano sulla loro esperienza in un preciso momento della loro storia, il venticinquennale della fondazione. Un racconto corale, quasi un autoritratto della Comune, ma con ampie modulazioni individuali. Questo approccio, tutto interno al nostro soggetto, escludeva per principio, da parte nostra, ogni forma di giudizio o pre-giudizio di carattere storico, ideologico o sociologico; e implicava piuttosto, come nostro punto di vista, oltre all’empatia di cui sopra, una volontà di ascolto, e quindi di conoscenza, intorno a un’esperienza che riteniamo estremamente significativa entro il nostro orizzonte storico-politico e umano.
Il film ha quindi per noi una doppia valenza: quello di un documento storico e politico su un’esperienza che, pur essendo minoritaria, ben rappresenta le tensioni di un’intera generazione; e quello di un contributo di analisi e di riflessione intorno alle possibili alternative, al tempo stesso radicali e praticabili, su cui da qualche tempo è aperta la discussione all’interno dei vari movimenti di opposizione alla globalizzazione neoliberista.
Circa un anno e mezzo fa, ritrovandoci appunto in Toscana per un’occasione conviviale, venne fuori l’idea di costituire un piccolo collettivo, mettendo in comune idee, mezzi ed esperienza. Avevamo voglia tutti e tre di fare o tornare a fare un cinema di impegno più diretto (un cinema documentario di riflessione e di analisi, più che una riproposta del cinema militante modello anni 70) e tutti e tre eravamo in particolare interessati a quelle esperienze, poco conosciute perché più censurate, di alternativa concreta ai modelli di consumo e di organizzazione sociale dominanti; esperienze certamente minoritarie ma che pongono l’accento sulla praticabilità effettiva di altre forme di vita e di aggregazione improntate a criteri di uguaglianza, di condivisione e di sostenibilità. Questo film sulla Comune di Bagnaia è il primo frutto di questo lavoro collettivo, cui speriamo ne seguano altri.

Carla Apuzzo, Huub Nijhuis e Salvatore Piscicelli