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“Bombay Beach” e il sogno americano perduto con le musiche
di Bob Dylan e i Beirut al Festival dei Popoli


“Bombay Beach” e il sogno americano perduto con le musiche di Bob Dylan e i Beirut al Festival dei Popoli
Il ritratto di una piccola comunitŕ ai margini del sogno americano perduto nell’anteprima italiana “Bombay Beach” di Alma Har'el (USA, 2011) il documentario fuori concorso che sarŕ proiettato domani, giovedě 17 novembre, (21:30, cinema Odeon), per la sesta giornata del 52° Festival dei Popoli. Ambientato nella contea piů povera della California, il film, un'opera ibrida tra documentario e musical, racconta le fragili esistenze, perturbate e disilluse di tre protagonisti Benny, un bambino affetto da disturbo bipolare, Ceelay, un adolescente fuggito dalla delinquenza delle gang di Los Angeles e l’anziano Red. A fare da sottofondo le musiche di Bob Dylan e dei Beirut. Il film ha vinto il “Best Documentary” al Tribeca Film Festival 2011.

Al Cinema Odeon le proiezioni partiranno alle ore 17.00 con il lungometraggio in concorso “Fake it so real” di Robert Greene (Usa, 2011), ambientato nel North Carolina che racconta la storia di un gruppo di wrestler pronti ad esorcizzare sul ring le loro storie e la loro personalitŕ. Alle ore 19.30, per la sezione Panorama, sarŕ proiettato “White Men” di Alessandro Baltera e Matteo Tortone (Italia, 2011), che ritrae la vita di quattro giovani albini in Africa alleprese con problematiche di integrazione e razzismo.

Alle ore 21:30, prima di “Bombay Beach”, saranno proiettati i cortometraggi “The D Train” di Jay Rosenblatt (USA, 2011), riflessione malinconica di una vita che scorre velocemente, come un treno sui binari, dalla nascita alla morte. A seguire “Wachstum” di Florian Heinzen-Ziob (Germania, 2011) che attraverso una tecnica di animazione ingegnosa ed efficace, si interroga sui significati e le applicazioni del termine “crescita”.

Allo Spazio Uno, alle ore 17:00, i film della retrospettiva dedicati al regista Isaki Lacuesta: “Teoria del scossos” (Spagna, 2004), strutturato come un poema visuale ispirato da alcuni versi de poeta persiano Omar Khayyam, che narrano di una storia d'amore il cui ricordo perdura nel tempo. A seguire “Las varaciones marker” (Spagna, 2007), un esperimento di rimontaggio di immagini tratte da diversi film di Chris Marker che diventano il materiale per altre narrazioni, per nuovi personaggi e, soprattutto, un’occasione per riflettere sulla capacitŕ delle immagini di creare nuovi mondie nuove storie.

Alle 21:00 sarŕ proiettato “Dopotutto, non sono un bel paesaggio” di Emiliano Monaco, (Italia/Islanda 2011), un film ambientato in un piccolo paese del nord dell'Islanda che racconta le ultime uscite in barca di due pescatori pensionati, Sigfus e il suo amico Hjalti, in lotta contro la vecchiaia che li rende stanchi e doloranti.

Per concludere un evento speciale, l’omaggio al regista Raúl Ruiz con laBrise-glace” di Jean Rouch, Raúl Ruiz, Titte Törnroth (Francia/Svezia 1987), uno dei capolavori dell’archivio del Festival dei Popoli. Il film raccoglie gli aspetti della vita di ognuno dei tre grandi registi che, a modo loro, hanno vissuto nella solitudine gelata dell'Oceano Artico su una nave fendighiaccio.

Alle 12.00 al Caffč letterario delle Murate si terrŕ il “Free Speech”, l’incontro con gli autori presenti al Festival.

Al cinema Odeon le repliche dei film “Lasciando la baia del re” di Claudia Cipriani (ore 10); “Territoir perdu” di Pierre-Yves Vandeweerd (ore 11.30) e “Mercado de futuros” di Mercedes Álvarez (Spagna 2011) (ore 15.00). Allo Spazio Uno le repliche dei cortometraggi, alle ore 15.00, “Ovos de dinnosauro na sala de estar” di Rafael Urban (Brasile, 2011); “Schi (z) zo” di Paolo Vittore Parvis (Italia, 2011) e “Sonor”di Peter Levin di Peter Levin (Germania, 2011).

16/11/2011, 14:16