I migliori film del 2011 per CinemaItaliano.info
I LETTORI DI CINEMAITALIANO
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Habemus Papam"
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Corpo Celeste"
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Io sono Li"
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Boris - Il film"
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This must be the Place"
ALESSANDRA ALFONSI
Scialla!
Un brillante e divertente affresco sul rapporto padre-figlio: un Geppetto e un Pinocchio bordeline che vivono in una Roma ancora pasoliana, ma con ragazzi di vita adesso istruiti dalla scuola. Una commedia semplice e sincera, come i capolavori della commedia all’italiana.
Silvio Fovever
E’ il documentario d’inchiesta sull’ascesa economica, politica, sociale e mediatica dell’uomo che storicamente ha modificato e trasformato lo stile di vita degli italiani negli ultimi trent’anni. Grazie ad un brillante montaggio si ripercorrono le tappe dello showman imprenditore e politico.
Io sono il Teatro. Arnaldo Foà raccontato da Foà
E’ un viaggio artistico, personale, umano, che, nell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, celebra l’Italia fatta dalla cultura attraverso il Foà, uomo, attore, regista, commediografo, e rendergli un ringraziamento per quello che ha rappresentato e svolto per la cultura italiana raccontando la visione del mondo di un grande artista, ironico, impegnato e poetico.
La fine è il mio inizio
Poetico e commovente ritratto del giornalista
Tiziano Terzani. Gli ultimi giorni del giornalista occidentale più asiatico, corrispondente dall’Asia per Der Spiegel, il Corriere della Sera e la Repubblica, sono raccontati attraverso un’intervista lunga, intima e, a tratti, anche divertente e ironica, intervallata dalle battute graffianti in puro stampo toscano.
Gianni e le donne
Gianni e le donne è un omaggio alle donne e vuole rappresentare l’universo femminile. Dopo
Pranzo di Ferragosto, Gianni Di Gregorio torna ad analizzare e mostrare gli umori e i desideri della terza età con un film divertente e malinconico.
STEFANO AMADIO
This must be the Place
Sorrentino non fa mai un film inutile. Li sente tutti e questo, forse, più degli altri. La nostalgia di un periodo della propria vita attraverso la musica e un personaggio interpretato alla grande da
Sean Penn. La caccia al criminale nazista è solo un pretesto per girare gli States e mettere il viaggio su pellicola. Il sogno di tanti uomini e registi "in crescita".
Scialla!
Dopo tante sceneggiature,
Francesco Bruni arriva alla regia. E fa bene, perché il suo "
Scialla!" funziona e diverte con leggerezza e grazie a una storia nuova, piena e ben articolata.
Bentivoglio è fantastico in una vera "commedia italiana".
Tatanka
L'ambiente è ricco di spunti per raccontare storie e
Giuseppe Gagliardi riesce a catturarne le sfumature con grande attenzione. Il pugilato come mezzo per uscire dal giro della malavita con un interprete,
Clemente Russo, bravo sul ring e credibile in scena. Le sequenze di boxe girate in maniera esemplare come raramente si vedono in un film italiano.
Cara, ti amo...
Indipendente al 100%. Uscito, non si capisce perché, solo a Roma. Nessun grande distributore lo ha preso nel suo listino malgrado sia più divertente e realistico di tanti "maschi-che-litigano-con-le-femmine" del genere.
Gian Paolo Vallati è riuscito a coordinare il suo gruppo tra mille difficoltà, ottenendo un risultato ammirevole. Si ride.
La-Bas
Ambientato nella Castelvolturno dei braccianti africani, il film di
Guido Lombardi è realistico e toccante. Gli interpreti parlano francese e inglese e si muovono in un'Italia infernale con grande personalità e adattabilità. Se non arriva presto in sala, cercatelo nei festival e andatelo a vedere.
ANTONIO CAPELLUPO
Habemus Papam
Il Cardinale Melville avrebbe tutte le carte in regola per essere il nuovo Papa, se non fosse che al momento della chiamata si riscopre uomo, con dubbi, paure ed incertezze. A differenza del passato,
Moretti non vuole dare risposte, ma apre a tante domande, lasciando lo spettatore in una fase di stupore ed incertezza. Un film originale e inaspettato, premiato ed apprezzato in ogni angolo del mondo.
This must be the Place
Truccato come una vecchia zia, parlando con voce lenta ed infantile,
Sean Penn se ne va in giro per gli States nei panni di Cheyenne, rockstar cinquantenne con un animo da bambino. Nonostante qualcuno si sia stancato della troppa “maniera”, anche per il suo primo film a “stelle e strisce”, Sorrentino non rinuncia agli elementi tipici del suo cinema che lo hanno reso l'autore più interessante del panorama italiano contemporaneo. Unica pecca, un finale inutilmente esplicito cui non si sentiva davvero la necessità.
Scialla!
Francesco Bruni passa dietro alla macchina da presa, realizzando un'opera prima davvero piacevole. Scritta bene e mai banale, la storia ruota attorno ai due personaggi principali, una coppia di attori perfettamente assortita, grazie all'esperienza di
Fabrizio Bentivoglio e al talento di
Filippo Scicchitano.
I primi della lista
Una commedia che per stile ed ironia sembra arrivare dal passato, distinguendosi notevolmente da numerosi soggetti-fotocopia in circolazione. Da una storiella, ormai divenuta leggenda nei rioni pisani,
Roan Johnson è riuscito a realizzare un lungometraggio divertente e ben interpretato “dall'esperto”
Claudio Santamaria e dagli esordienti
Francesco Turbanti e
Paolo Cioni.
Antonio + Silvana = 2
Lui ha ottant'anni e si è rinchiuso in un ospizio nel cuore di Trastevere dopo che lei, sessantenne innamorata ma in preda ad un'incontrollabile gelosia, lo ha portato all'orlo di una crisi di nervi. Ora lei vuole riconquistarlo a tutti i costi, con qualsiasi mezzo. Un docu-melò della terza età spassoso ed emozionante al tempo stesso, con una protagonista sdentata, sporca, spettinata, ma al tempo stesso adorabile.
LUCILLA CHIODI
Corpo Celeste
Quello di
Alice Rohrwacher è un film che non si dimentica. Ben interpretato e girato con uno stile quasi documentaristico, è il ritratto potente della provincia italiana più estrema, sullo sfondo della quale la giovane Marta vive una preadolescenza difficile, in cui trova spazio anche una rappresentazione cupa (ma non priva di ironia) della Chiesa cattolica e delle sue odierne contraddizioni.
Ruggine
Daniele Gaglianone ancora una volta dimostra di non temere le tematiche “scomode”. Tratto dal romanzo di
Stefano Massaron, si cimenta con l'infanzia violata, contando sul grande carisma di
Filippo Timi, uno dei grandi del cinema italiano di oggi. Coinvolgente e toccante, conferma Gaglianone come uno dei registi più promettenti di casa nostra.
Terraferma
Emanuele Crialese affronta il controverso tema dell'immigrazione, ma sviscera anche l'eterno contrasto fra il desiderio di fuga, quello di una vita nuova, diversa, e quello che invece spinge a restare ancorati alla propria terra e alle tradizioni. Protagonista assoluto è il mare di Sicilia, sullo sfondo del quale si svolge l'incontro fra due mondi solo apparentemente distanti, accomunati in realtà dallo stesso sogno di una vita migliore.
Habemus Papam
Reso meno spigoloso dagli anni, ma con intatta la sua consueta visione del mondo e le personalissime ossessioni, Moretti porta al cinema le vicende di un pontefice sorprendentemente umano e favoleggia di un Vaticano indulgente e comprensivo. Un film interessante, con uno spunto forse non del tutto sviluppato, di cui resta però la riflessione profonda e insieme leggera sull'inadeguatezza che caratterizza la nostra epoca.
Boris – Il film
Il trio
Ciarrapico-Vendruscolo-Torre confeziona un prodotto riuscito dimostrando che, in Italia, si possono girare ancora commedie divertenti senza volgarità gratuite. Cavalcando il successo della serie tv, "
Boris - Il film" si lascia seguire anche da chi, delle vicende di
Renè Ferretti & co, non aveva mai sentito parlare. Certo, definirlo “Ca-po-la-vo-ro”, parafrasando il buon Renè, sarebbe eccessivo, ma fare dell'umorismo intelligente è un merito non da poco.
LUCA CORBELLINI
This must be the Place
Pellicola straordinaria di Sorrentino che affronta, da autore con la “a” maiuscola, la mitologia americana con i suoi luoghi simbolo. In questo quadro si inserisce il protagonista, interpretato da uno strepitoso
Sean Penn, che col pretesto di una caccia all’uomo ritrova invece se stesso trasformando il genere “road movie” in un “life movie”. E’ un sogno nel sogno e noi siamo lì con lui.
Corpo Celeste
La più bella sorpresa del 2011. Film che continua ad avere grandi consensi in tutto il mondo. Si parla di religione, un argomento un po’ inflazionato è vero, portato però sullo schermo con una freschezza, una lucidità e una tenerezza emozionante. Ambienti e luoghi comuni della nostra Italia, dove una adolescente si confronta con questo stato sociale e quel crocifisso che continua ad essere per molti una vera speranza.
Tahrir
Un’ esperienza sullo schermo da “pelle d’oca” di un popolo che ha voluto, con fermezza, costanza e senza paura, ribellarsi alla dittatura che da anni li opprimeva. Primo documentario che in tempo reale ci ha mostrato la rivoluzione in Egitto.
Savona riesce trasmetterci le sensazioni di un intero popolo di quella piazza divenuta simbolo di lotta per una richiesta legittima di libertà e rispetto.
Ruggine
Argomento difficile, la pedofilia, e scomodo. Con la solita incisività e con un magistrale uso della macchina da presa e dei suoni,
Gaglianone è riuscito a sorprenderci e a farci riflettere un’altra volta. Un affresco esemplare delle periferie fine anni ’70 dove il silenzio, l’ignoranza, l’omertà e la vergogna regnavano indisturbate.
Scialla!
Un bel ritratto dell’ambiente scuola e del difficile rapporto d’incomprensione tra genitori/figli. Ambientato nella nostra capitale, il film riesce a far sorridere in modo convincente anche su problematiche che nelle nostre famiglie possono sembrare piccole tragedie. Un bel confronto generazionale dove in fondo una verità appare chiara e limpida; i ragazzi vanno compresi.
ELENA DAL FORNO
Sporchi da Morire
Il documentario sugli inceneritori che
tutti dovrebbero vedere perché riguarda la nostra salute cosa di cui dovrebbe importarci più di ogni altra cosa.
Il loro Natale
Straordinario ritratto delle donne dei detenuti, uno dei più interessanti documentari sulle prigioni "dal di fuori", doloroso, profondo, necessario.
Habemus Papam
Un bel film che anche se non diventa mai "grande" comunque fotografa in modo ironico ma profondo la crisi di responsabilità dell'uomo contemporaneo.
I primi della lista
Ironico, intelligente e divertente ritratto di un colpo di stato presunto, di una fuga "non fuga", di un'opera prima già matura e promettente.
Pivano Blues
Ritratto di
Fernanda Pivano e della Beat Generation. Nonostante sia un doc per addetti ai lavori restituisce comunque il clima di quella generazione americana e l'opera di una donna che ha dedicato la sua vita all'amore per la parola.
CARLO GRISERI
Io sono Li
L'esordio nel lungometraggio di
Andrea Segre dopo una fruttuosa carriera nel documentario è un film piccolo ma importante, una storia di diversità che si incontrano e di destini che si intrecciano. Ambientanto nella splendida laguna di Chioggia tra veri (e finti) pescatori, "
Io sono Li" è un film che emoziona e coinvolge.
This must be the Place
L'atteso film “americano” di
Paolo Sorrentino è un capolavoro di ricercatezza stilistica e di cura del particolare. Guidato da un eccellente
Sean Penn (da sentire in lingua originale!), il film è un on the road che diverte e commuove, a cui si perdona volentieri un eccesso di frammentazione del racconto con episodi slegati e immagini sparse (per quanto affascinanti).
Habemus Papam
Il neo-papa che non si sente all'altezza del suo compito e sfugge dalle responsabilità interpretato con maestria e grazia da
Michel Piccoli avrebbe meritato maggior fortuna in sede di premi e riconoscimenti. L’opera di
Nanni Moretti si poggia interamente su di lui, e ne esce vittorioso: un film forse imperfetto, ma ricco di fascino.
Corpo Celeste
Alice Rohrwacher, dopo qualche piccola esperienza nel documentario, arriva al cinema con un film quasi perfetto. La piccola
Yle Vianello, trasportata dalla sua famiglia dalla Svizzera alla Calabria, regala un’interpretazione inattesa e matura, ben coadiuvata dal resto del cast. Memorabile il “confronto diretto” tra la ragazzina e il crocifisso. Un esordio da incorniciare.
Italy, love it or leave it
Tornano dopo “Improvvisamente l'inverno scorso”
Luca Ragazzi e
Gustav Hofer: l'impostazione resta la stessa del loro esordio, un road movie vissuto e raccontato in prima persona in giro per l'Italia. Merita rimanere a vivere in un paese come l'Italia? Il quadro che ne esce è tragico, raccontato con il loro stile unico, viscerale e coinvolgente.
SIMONE PINCHIORRI
Tatanka
Uno dei film sopresa della stagione, tratto da un racconto di Saviano. Una storia di riscatto sociale in un contesto difficile.
Habemus Papam
Uno splendido Michel Piccoli nelle vesti di un Papa pieno di dubbi ed ansie esistenziali. Nanni Moretti si conferma tra i migliori registi italiani degli ultimi vent'anni.
Italy, love it or leave it
Un documentario per capire l'Italia e non solo, firmato dal duo Hofer-Ragazzi, che confermano la loro abilità dietro la macchina da presa dopo "Improvvisamente l'Inverno Scorso".
Immaturi
Una commedia divertente e mai volgare con un ottimo cast di attori. Un successo inaspettato al botteghino, dovuto anche alla "freschezza" del film.
L'Estate di Giacomo
Un film al limite tra finzione e documentario, genere che negli ultimi anni in Italia ha portato alla ribalta i migliori nuovi autori. Una piccola perla che cattura lo spettatore per la sua semplicità e il delicato fluire delle emozioni e dei sentimenti.
AMBRETTA SAMPIETRO
Even 1943. Olocausto sul Lago Maggiore
Gli Ebrei uccisi o spariti nel nulla sulle rive piemontesi del Lago Maggiore e del lago d’Orta. Almeno 57 vittime cui si è saputo solo negli anni Sessanta durante i processi. Diretta da
Gianmaria Ottolini e
Lorenzo Camocardi è la miglior opera che ho visto nel 2011, per l’accuratezza della ricerca e delle testimonianze.
Il mio domani
Un film che ti resta dentro, volutamente lento e sospeso a mezz’aria. Il domani si può cambiare, solo noi possiamo farlo.
Tahrir
Dove si fa la Storia,
Stefano Savona c’è. Con la sua macchina da presa ha fissato l’indignazione della media borghesia egiziana e l’inizio della fine dello strapotere di Mubarak.
Ruggine
“Tanto gli adulti non ci crederanno mai”. Un tema difficile, trattato con grande delicatezza da
Daniele Gaglianone. I piccoli attori sono strepitosi.
Corpo Celeste
Una storia minimale, l’incontro di una ragazzina che vive all’estero con le tradizioni e le radici della sua terra. Con poco, un grande film.
MONICA STRANIERO
Io sono Li
E’ un film magico dove le immagini, i silenzi, luci, e le intensità dei volti riescono perfettamente a descrivere i sentimenti che uniscono un’immigrata cinese e un anziano pescatore. Non c’è retorica e falsi moralismi.
I primi della lista
Semplicemente perché con i suoi difetti, il film racconta sotto forma di commedia un tema con cui il cinema italiano non ama confrontarsi.
Il loro Natale
In pieno periodo di Cinepanettoni, un documentario coraggioso di
Gaetano Di Vaio sfida il tabù della situazione dei detenuti nelle carceri italiane in un momento in cui è forte l’emergenza del sovraffollamento delle celle e dell’aumento dei suicidi tra carcerati.
Il Paese delle Spose infelici
Un esordio alla regia che fa ben sperare per il futuro del cinema italiano grazie alla capacità di
Pippo Mezzapesa di raccontare in modo semplice, senza grandi pretese ma con saggezza, il delicato momento di passaggio dell’adolescenza.
Corpo Celeste
Alice Rohrwacher affronta, nel suo primo lavoro di regia, il rapporto tra l’individuo e il territorio, peraltro poco frequentato dal cinema italiano, e lo fa attraverso lo sguardo silenzioso di una ragazzina di tredici anni appena giunta nella periferia devastata e brutale di Reggio Calabria.
CLAUDIA VERARDI
Habemus Papam
Nanni Moretti si conferma uno dei registi più importanti del panorama italiano nonostante i detrattori lo vogliano politicizzato e sempre uguale a se stesso. Un bel film, una buona sceneggiatura, ironia e il pizzico di cinismo naturale che contraddistingue i suoi film. Bravo.
Il Giorno in più
Fabio Volo non convince del tutto in questo film di
Massimo Venier che, tuttavia, riesce a creare quella dimensione intima e intimista che avvolge lo spettatore di una luce particolare. Un racconto d’amore che riesce a sfilarsi dalle solite maglie preconfezionate descrivendo quelle emozioni improvvise che possono cambiarti la vita in un attimo.
Troppo Amore (film tv)
Liliana Cavani racconta in
Troppo Amore il sentimento più nobile che si trasforma in ossessione malata e violenta e riesce a costruire con mestiere e sapienti capacità di direzione una storia che si aggancia per tematica alle dolorose vicende di cronaca di questi tempi sulla violenza sulle donne.
Ridere fino a Volare
Opera prima di
Adamo Antonacci e
Fabio Bianchini, una bella commedia dal sapore toscano che racconta una storia semplice e autentica. Bello come sanno esserlo i film dal sapore regionale, fresco, movimentato. Interessante la formazione di Fabio Bianchini che, prima di essere regista, è stato illustratore, esperto di effetti speciali, disegnatore di cartoni animati.
Mozzarella Stories
Altra opera prima convincente e molto particolare.
Edoardo de Angelis presenta la storia, prodotta dal Centro Sperimentale, di un “mozzarellaro” che si trova costretto ad affrontare la crisi e il concorrente mercato cinese. Estro e carattere, un film un po’ diverso dal solito.
01/01/2012, 00:01