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Intervista a Francesco Patierno sulle Cose dell'Altro Mondo


"Sento di poter dare moltissimo, di avere progetti molto forti, ma in questo momento devo confrontarmi con l'industria e non posso fare il mio cinema al 100%".


Intervista a Francesco Patierno sulle Cose dell'Altro Mondo
"Cose dell'Altro Mondo" prende spunto da un altro film del 2004 "Un Giorno Senza Messicani". Cosa ti ha colpito di quell'opera per poi realizzare il tuo film?
Francesco Patierno: Sinceramente mi ha colpito molto l'idea di partenza più che il film. Esattamente due anni fa, Il mio produttore vide "Un Giorno Senza Messicani" al festival di Cuba e mi chiese se secondo lui era possibile farne un remake. Mi presi un pò di tempo per pensarci e qualche giorno dopo mi ritornò in mente un filmato che avevo visto su youtube in cui il protagonista Piergianni Prosperini diceva delle cose contro gli extracomunitari, sgradevoli ma anche a loro modo orribilmente divertenti. Da questo personaggio, xenofobo, destrorso e politicamente scorrettissimo, ma anche rappresentante di molti politici e cittadini che in fondo la pensano così, è nato "Cose dell'Altro Mondo" che è completamente diverso da "Un Giorno Senza Messicani".

Ti aspettavi, dopo il festival di Venezia, giudizi contrastanti e polemiche per come hai trattato nel film il problema dell'immigrazione?
Francesco Patierno: Mi aspettavo sicuramente delle discussioni, anche perchè non essendo un ideologico, non ho seguito una corrente di pensiero di destra o di sinistra, ma ho suggerito una libera riflessione sul tema dell'integrazione, lavorando così su un film non a "tesi", che forse ha scontentato chi voleva la solita storia con i buoni da una parte e i cattivi dall'altra e un finale "morale". La realtà è sempre diversa da come sembra e a volte i buoni non sono così buoni come sembrano...

Il film è da poco uscito in DVD. Ritieni che questo canale di vendita sia adeguato per la promozione di opere importanti dopo l'uscita nelle sale o pensi che ci possano essere altre strade per veicolare maggiormente i film?
Francesco Patierno: Purtroppo il cinema non d'intrattenimento è in crisi. Molti autori che come me sono partiti da un film duro, difficile, sperimentale ("Pater Familias") hanno dovuto confrontarsi con la commedia che sembra essere in Italia l'unico genere a funzionare. "Cose dell'Altro Mondo" ha incassato in un periodo difficilissimo 1.500.000 euro. Un risultato discreto ma non soddisfacente. Reputo quindi che DVD, cineclub e canali satellitari possano contribuire a far vedere il film al maggior numero di persone, e fortunatamente è quello che sta succedendo a "Cose dell'Altro Mondo", che in questo momento è quarto nella classifica dei DVD più venduti in Italia.

Progetti nuovi all'orizzonte? Ce ne puoi parlare?
Francesco Patierno: Ho appena finito di montare un film documentario sul triangolo amoroso Bergman, Rossellini, Magnani che mi piace moltissimo e che sta vendendo in tutto il mondo (da noi lo vedremo tra qualche mese) e da pochi giorni mi sto concentrando sul prossimo film, ma è ancora troppo presto per parlarne. Quello che posso dire, è che ho nel cassetto tre progetti della forza di "Pater Familias", ma al momento purtroppo è molto difficile che siano prodotti.

Come consideri il cinema italiano, tralasciando i tagli alla cultura, ma guardando invece ai contenuti e alla qualità?
Francesco Patierno: Ti rimando ovviamente a quello che ho detto prima. Sento di poter dare moltissimo, di avere progetti molto forti, ma in questo momento devo confrontarmi con l'industria e non posso fare il mio cinema al 100%.

La rivoluzione in atto del digitale rispetto alla pellicola darà, secondo te, maggiore opportunità ai giovani registi e al cinema indipendente?
Francesco Patierno: Da una parte sicuramente si, ma è anche vero che purtroppo potrà anche portare a un sovraffollamento di prodotti che non sempre sono necessari.

02/02/2012, 17:28

Luca Corbellini