CINEMA ITALIANO - Preoccupazione per il 2012
Nei primi mesi del 2012 il mercato cinematografico italiano ha accusato una contrazione nel numero complessivo delle presenze in sala, mentre dal punto di vista dell’incasso, la diminuzione è ancora più marcata con un calo del 12/13%.
Dati in netta controtendenza rispetto a quelli più che positivi del 2011, presentati dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in occasione della quarta edizione del rapporto sul Mercato e Industria del cinema in Italia, alla presenza di Nicola Borrelli (direttore generale cinema MiBac), Riccardo Tozzi (Anica), Lionello Cerri (Anec), Luciano Sovena (ad Cinecittà Luce), Luigi Grispello (presidente Media Salles), Giampaolo letta (Medusa) e Paolo Del Brocco (Rai Cinema).
Prima di tutto, le cifre riguardo ai film prodotti durante l’anno passato, che sono stati 155, vale a dire 13 in più rispetto al 2010. In aumento anche il numero di titoli italiani al 100%, ben 132 al termine del 2011 realizzati senza l’intervento di fondi esteri contro i 114 del 2010 e i 97 del 2009. Di questi, 84 portano la firma del capitale privato mentre 48 sono quelli prodotti con l’aiuto dei contributi statali. Le minori risorse provenienti dal settore pubblico attraverso il FUS, Fondo Unico dello Spettacolo, sono state parzialmente compensate dal ricorso sempre più frequente alle agevolazioni fiscali del credito d’imposta, “che è stata in grado anche di bilanciare in parte il calo delle presenze in sala”, precisa Nicola Borrelli.
Colpisce invece la ritirata delle major di Hollywood, che dopo la crisi finanziaria del 2008 negli Stati Uniti, hanno fatto registrare una perdita di fatturato di circa 125 milioni di euro. “La produzione statunitense è scesa per la prima volta sotto la soglia del 50%, in termini di presenze, e di incassi, calati dal 63,79% al 50,20%”.
Dalla Top 20 dei film con i maggiori incassi arriva invece l’ennesima conferma che la commedia italiana continua a funzionare al botteghino. Che bella giornata, del fenomeno Zalone, ha battuto ogni record con 48,47 mln di incasso, seguito da Immaturi e Qualunquemente , rispettivamente al terzo e al quarto posto, mentre all’ottavo posto troviamo Femmine contro Maschi e all’undicesimo posto I soliti Idioti.
Altro dato interessante, l’aumento del numero degli occupati con + 4,9. “In un momento di crisi generale, - ha sottolineato Viganò, nel cinema, rispetto ad altri settori, si registra un trend anticiclico con quasi 4.000 contribuenti attivi in più rispetto al 2009”.
Il report non si ferma a questo e la sua analisi tocca la struttura industriale del cinema italiano. Fatte salve alcune rarissime eccezioni, la presenza di centinaia di micro-imprese, che hanno spesso caratteristiche artigianali, se non familiari, è nettamente superiore alle aziende medie e grandi che rappresentano solo l’1,2% del totale ma con il 51,9 delle attività complessive.
Ma come fare adesso per invertire la tendenza negativa dei primi mesi del 2012? “Siamo vivendo un periodo caratterizzato da cambiamenti turbolenti", dice Nicola Borrelli, mentre per Riccardo Tozzi si è di fronte alla fine di un ciclo, “ ed è giunta l’ora di inventarcene un altro”.
21/06/2012, 17:20
Monica Straniero