SALINA DOC FEST - Vincono "Le Cose belle" e "Il Limite"
Il documentario narrativo, da sei anni al centro di questa piccola ma preziosa manifestazione, è ancora considerato, nel nostro paese, un genere di nicchia. nonostante il successo che ormai riscuote nel resto mondo. Eppure – a dimostrazione che in fondo l’Italia e gli italiani sono meglio di come qualcuno li racconta – è stata proprio una colletta popolare a salvare il festival di quest’anno. Una colletta a cui hanno aderito aziende e privati, sull’onda di un entusiasmo sorprendente.
Due i titoli vincenti in questa edizione speciale assegnati dalla montatrice Ilaria Fraioli, la scrittrice Lidia Ravera, il direttore del FIDMarseille Jean Pierre Rehm, i registi Gianfranco Rosi e Daniele Vicari:
Premio Tasca d’Almerita a "
Le cose belle" di
Agostino Ferrente e Giovanni Piperno che, in una Napoli in cui il tempo non esiste si chiedono, appunto, “Ma allora, le cose belle arriveranno? O le cose belle erano prima?”
Premio del Pubblico di Salina Signum a "
Il limite" di
Rossella Schillaci che racconta il lavoro su un peschereccio nel canale di Sicilia.
“Il documentario è davvero popolare.” Così dichiara
Giuseppe Fiorello ospite d’onore di questa edizione speciale del
SalinaDocFest, intitolata provocatoriamente “Esercizi di Resistenza”. “Non c’è fiction. Racconta alla gente la realtà. Per questo sono stato felice di accettare l’invito di
Giovanna Taviani, la direttrice. Felice di esserle vicino in questo momento di grande difficoltà, per la cultura e per la Sicilia.”
24/09/2012, 10:47
Stefano Amadio