Note di regia de "L'Attesa"
Nel momento stesso in cui leggevo l’ultima parola di quel piccolo racconto, compresi che qualcosa dentro di me stava prendendo vita.
L’attesa mi logorava ed il mio bisogno di dare voce a quella forma amorfa che mi brulicava nella mente diventava sempre più urgente.
Così, mi sono gettato sull’idea che mi tormentava.
Volevo toccare quell’atmosfera, guardarla respirare e questo è stato il motivo per cui alla ne ho scelto la via dei pupazzi, dei “puppet”, avevo bisogno di un contatto intimo e diretto con me stesso ed il mio modo di rendere una visione qualcosa di reale, provando, per sda, a ricreare quella visione con pochissimi economici mezzi.
Ci sono voluti due mesi per vederla finita, tra la creazione dei pupazzi, alle scenograe, tra le riprese ed il montaggio e sicuramente non sarà perfetta, ma è proprio quella sensazione di imperfezione che alla ne mi ha fatto innamorare di lei.
Adriano Cerroni