LA NOSTRA TERRA - Solo in gruppo si batte la mafia
Che fare quando un bene sequestrato a un mafioso si trova proprio sotto le finestre di casa sua? L'associazione Libera, fondata da Don Luigi Ciotti, si occupa da anni di sostenere gli affidatari di questi beni che spesso si ritrovano a dover combattere con il malavitoso di turno, la sua famiglia e magari tutto il paese per poterli gestire e avviare una qualsiasi attività.
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La Nostra Terra" racconta un episodio di questi, con il gruppo di cittadini perbene riuniti in cooperativa che provano, in Puglia, ad avviare un'attività agricola a loro affidata dallo Stato. In loro aiuto, come consulente legale e burocratico, arriva dal nord Filippo (
Stefano Accorsi) che riesce tra mille difficoltà e ostacoli a far partire il lavoro finendo per scontrarsi con il boss, tornato a domicilio coatto, capace di tutto pur di liberare i beni che considera ancora suoi.
Giulio Manfredonia, tra commedia e dramma di impegno civile, racconta l'incontro e lo scontro di due modi di pensare e di vivere; ma la contaminazione, la tentazione di scegliere la via facile piuttosto che quella legale, o di lasciare che sia la prepotenza ad averla vinta sono i temi che portano avanti il film.
Con qualche cliché di troppo suoi personaggi e alcuni stereotipi sulle situazioni, "
La Nostra Terra" va avanti come te l'aspetti, senza troppi colpi di scena.
Nell'insieme è un'operazione meritevole per far riflettere e discutere di un problema vero e attuale che riesce a farsi seguire da un pubblico ampio.
Sergio Rubini è un fattore pugliese perfetto, come lo sono nei rispettivi ruoli
Nicola Rignanese, Iaia Forte e Giovanni Esposito tutti in grado di dare qualcosa al film. Gli altri interpreti raggiungono la sufficienza (non tutti...) ma il loro apporto al film di Manfredonia si percepisce molto meno.
12/09/2014, 09:19
Stefano Amadio