Note di regia di "Leoni"


Note di regia di
Facciamo un salto indietro nel tempo e andiamo a pensare al sapore di una certa commedia all’italiana. Ripensiamo all’opera di Germi, “Signore e signori”, a quando Vincenzoni gli mise in mano il copione. Ripensiamo a chi ebbe la fortuna di vedere quel film al cinema, magari in Veneto, uscire dalla sala e andare al bar con gli amici a bere qualcosa e parlare di quello che avevano appena visto. È quel momento che ci interessa: la quotidianità di tante persone che si ritrovano in piazza, ieri come oggi, per parlare di qualcosa, nel bene e nel male. Questo sottofondo, questo brusio corale, è il tappeto sociale su cui si è costruito “Leoni”. Mescoliamo assieme una riflessione tragicomica sulla crisi, una frustata alle insicurezze umane e qualche tocco iperbolico per andare a far squillare un campanello, o almeno provarci, che tace da tanto tempo: quello della satira, pura, a tratti esagerata, mai volgare. E cerchiamo, come nella satira vera, quel tempo, quella pausa di silenzio tra un sorriso e un ghigno che spesso, se funziona, può caricarsi anche di commiserazione, non gratuita, costruttiva: vedremo come non bisogna comportarsi, per lasciare un solco di speranza nello sguardo dopo la visione.

Pietro Parolin