NON SI RUBA A CASA DEI LADRI - Una truffa per sopravvivere
Un’ingiustizia subita, un piano diabolico e una corsa contro il tempo sullo stile di “Ocean’s Eleven” e del citato “American Hustle”, sono gli ingredienti fondamentali del nuovo film di
Carlo Vanzina, "
Non si ruba a casa dei ladri".
A far da sfondo l’immagine di un’Italia corrotta, di un’Italia che sacrifica il povero cittadino onesto e volenteroso e che favorisce il magnate agganciato alla politica e agli illegali traffici economici. Una situazione drammatica e attuale che si traduce in una commedia leggera e piacevole, priva di volgarità ma che non cessa ancora una volta di riproporre alcuni stereotipi purtroppo inestirpabili nel nostro cinema, come "bellone” da sballo e i riferimenti al solito mondo del pallone.
Tecnicamente parlando Vanzina realizza un film sulla truffa ben riuscito, con delle sequenze pulite che spaziano da Roma fino a Zurigo, e con un cast amalgamato e vincente che da anni fidelizza il popolo italiano, donando già in partenza delle aspettative. Ottima l’interpretazione di
Vincenzo Salemme, molto credibili anche
Stefania Rocca e Massimo Ghini, un po’ meno
Manuela Arcuri.
Debole in alcuni punti la sceneggiatura che offre spesso dialoghi con spicciole lamentele sul panorama odierno. Ciò che desta più confusione tuttavia, è la scelta di un originale e più che surreale happy ending che scredita la parte iniziale e mette in serio dubbio la scelta del regista di riappropriarsi, a suo dire con umiltà, di alcune caratteristiche della Commedia Italiana.
Appena fuori dalla sala cinematografica infatti, non si avverte nemmeno lontanamente quel sapore dolce-amaro delle vecchie pellicole di un tempo, che pur facendo ridere imponevano una profonda riflessione. Bisogna pur sempre ricordare che, se è vero che in Italia l’iter della giustizia è lungo e incerto, e questo il protagonista lo sa, è anche vero che nella stessa Italia un ricco imprenditore con delle buone conoscenze non finirà mai a fare il dog-sitter, e questo qualsiasi l’italiano lo sa.
01/11/2016, 07:38
Giulia Bandini