ORTIGIA FILM FESTIVAL - Isabella Ragonese è Mia, la Madre di Italia
Isabella Ragonese, venticinque anni dalla strage di via D'Amelio. Cosa ricordi di quell'evento nella tua Palermo?
"Penso che essere cresciuta in quel periodo segni tantissimo le persone, mi trovo a parlarne con persone che hanno vissuto la mia stessa esperienza ed è difficile raccontarla. Ricordo che la prima strage, quella di Capaci, era fuori città, sembrava lontana, ma quella di via D'Amelio era lì vicina, in una città in guerra. Ricordo l'espressione di mia mamma quando è arrivata la notizia, noi abitavamo molto vicino, abbiamo sentito l'esplosione e la sensazione è stata... basta è finita, è tutto perduto!"
Non c'era più speranza?
"Sì, era finita la speranza. Non auguro a nessuno di sentire questa sensazione perché, anche nella disperazione più totale, quando senti che non c'è più niente da fare è finito tutto".
Da allora com'è cambiata Palermo?
"Poi, da allora, è nata una generazione nuova che ha reagito, ci sono state tante manifestazioni, ed è un insegnamento che io mi porto nella vita, di rinascita. Da noi si dice "Più scuro di mezzanotte non può fare", che sembra una cosa triste ma in verità significa che a volte quando arriva il buio più nero poi arriva l'alba..."
19/07/2017, 12:27