VENEZIA 74 - "L'Ordine delle Cose"
Andrea Segre torna in
Libia, luogo da cui molte sue idee di lavoro documentario sono partite. "
L’Ordine delle Cose" è un film che racconta il problema delle migrazioni dalla parte degli europei, quelli che sono chiamati a fronteggiare gli arrivi dall’Africa con le armi della politica e dei finanziamenti.
IN LIBIA
Per Corrado Rinaldi (
Paolo Pierobon), un bravo dirigente del Ministero degli Interni italiano, è il momento di andare in Libia dove, insieme a un collega francese, deve mettere a punto un piano per bloccare sulle coste locali il flusso migratorio prima che si metta in mare per arrivare in Europa. Rivalità locali, meschinità e corruzione diffusa ostacolano la messa in opera di un piano che l’Unione europea ha deciso di finanziare.
COINVOLGIMENTO PERSONALE
In uno dei sopralluoghi per valutare le condizioni dei centri di reclusione dei profughi giunti in Libia da tutto il continente, Rinaldi incontra una ragazza che sposterà la sua esperienza da un piano prettamente professionale a un piano di coinvolgimento personale.
Ed è proprio il dubbio se aiutare quella persona che ha un volto e una storia e che sta diventando amica, o lasciare che le cose seguano un ordine stabilito che vale per tutti, che comincia a minare le sicurezze del poliziotto.
Io o la società, la persona o la massa? Segre pone un interrogativo umano mostrando l’altra faccia dell’immigrazione, la nostra. Con qualche lentezza, qualche elemento poetico non del tutto centrato e un’ambientazione sempre volutamente controllata, agiata e mai sopra le righe il film cerca di essere uno sguardo oggettivo su un problema che coinvolge tutti. L’oggettività si assottiglia quando si parla di politici e il giudizio, malgrado sia celato tra i dialoghi dei personaggi, sembra non essere dei più positivi.
Nel cast, oltre a
Paolo Pierobon, che fa un grande sforzo a reggere il ruolo del protagonista,
Giuseppe Battiston, Valentina Carnelutti, Fabrizio Ferracane e Roberto Citran.
31/08/2017, 11:26
Stefano Amadio