Note di sceneggiatura di "Sotto Copertura - La Cattura di Zagaria"
Raccontare i successi investigativi di Vittorio Pisani – il vero poliziotto a cui è ispirata la figura di Michele Romano, il nostro protagonista – è stato un privilegio e, al tempo stesso, una sfida molto complessa. È stato un privilegio perché le indagini che hanno consentito a Pisani e alla sua squadra di catturare alcuni dei camorristi latitanti più ricercati d’Italia sono molto diverse da quelle che generalmente si vedono nei polizieschi. Sono indagini fatte di lunghe attese pazienti e capacità di improvvisare all’istante, di ascolto meticoloso di ore ed ore di intercettazioni e rischiose infiltrazioni in zone militarizzate dalla malavita, di lavoro metodico e senza orari e sottile analisi psicologica, di nuove tecnologie adottate con passione da autodidatti e intuito da giocatore d’azzardo… Ma la fortuna di poter raccontare tutto questo in modo autentico – grazie alla costante consulenza di Pisani, dei suoi uomini, e del dottor Catello Maresca, il sostituto procuratore responsabile delle indagini – ci ha anche messo in seria difficoltà. Perché non potevamo seguire le solite “ricette” dei film sulla mafia. Proprio come nel caso del primo capitolo Sotto copertura – in cui avevamo raccontato le indagini che avevano portato all’arresto del boss Antonio Iovine – anche per questo secondo capitolo abbiamo dovuto trovare un modello di racconto originale, diverso, cucito su misura alle vicende che abbiamo ascoltato direttamente dai veri protagonisti.
Facciamo un solo esempio. Pisani e i suoi uomini avevano intuito da molto tempo quale fosse la casa, in un piccolo vicolo di Casapesenna, sotto la quale si nascondeva il bunker del boss Michele Zagaria. Ma hanno dovuto aspettare a lungo – mesi, se non addirittura anni – prima di irrompere e arrestare il latitante, perché dovevano trovare una prova decisiva della sua effettiva presenza. La prova certa, necessaria per far scattare la complessa operazione di irruzione e scavo alla ricerca del bunker sotterraneo. Quella che si è svolta è stata dunque una vera e propria partita a scacchi fra uno “sbirro” paziente e meticoloso e un boss prudente e accorto fino alla paranoia. Mettere in scena questo scambio a scacchi fra la giustizia e la malavita in un modo che fosse appassionante per una platea di milioni di spettatori, in una serie di otto episodi, si è rivelata dunque una delle sfide narrative più difficili che abbiamo incontrato nella nostra esperienza di autori. Un'altra grande sfida è stata quella di raccontare il personaggio di Michele Zagaria, che ai tempi dell’arresto era il principale boss della camorra casalese. Un uomo feroce, ma così abile e prudente da riuscire a vivere e a condurre il suo impero in condizione di latitanza, per sedici anni, nel cuore stesso del suo piccolo paese di origine. Un uomo pieno di contraddizioni, di cui abbiamo cercato di rintracciare un volto riconoscibile, dietro al profilo di criminale efferato e spregiudicato.
A rendere la storia ancora più complessa e delicata – ma al contempo più affascinante – è stata infine l’opportunità di raccontare la grave vicenda giudiziaria che colpì Vittorio Pisani proprio durante le indagini per la cattura di Zagaria: l’accusa di favoreggiamento della camorra, con l’apertura di un processo che, alcuni anni dopo, si è concluso con una completa assoluzione e la condanna del suo accusatore. Abbiamo così intrecciato l’indagine per la cattura del boss con la vicenda giudiziaria a carico del poliziotto che gli dava la caccia. Le vicende private degli agenti della squadra con alcuni retroscena sulla vita del latitante all’interno del bunker, ospite di una famiglia insospettabile. La storia di un giovane camorrista, che si rivelerà determinante per le indagini, e il suo legame con una giovane dal destino particolare. Sotto copertura 2 è così risultata una serie multilineare, con una molteplicità di protagonisti, di punti di vista, di toni di racconto. Una serie di cui, grazie alla sapiente regia di Giulio Manfredonia e alle fantatsiche interpretazioni da parte di tutto il cast, siamo molto orgogliosi.
Francesco Arlanch
Salvatore Basile
Lea Tafuri
Luisa Cotta
Ramosino Umberto Gnoli
12/10/2017, 18:16