!Xš‚‰

TERAPIA DI COPPIA PER AMANTI - Chi sta messo peggio?


Ambra Angiolini e Pietro Sermonti sono una coppia di amanti in crisi. La soluzione: andare in terapia. Ma scopriranno presto che il terapeuta, Sergio Rubini, sta messo peggio di loro. La nuova commedia di Alessio Maria Federici, tratta dall'omonimo romanzo di Diego De Silva. Distribuito da Warner Bros. sarà in sala dal 26 ottobre


TERAPIA DI COPPIA PER AMANTI - Chi sta messo peggio?
Ambra Angiolini, Pietro Sermonti e Sergio Rubini
Nel nuovo film di Alessio Maria Federici c’è qualcosa e manca qualcosa. Non si può onestamente dire che questo sia un film completamente diverso dalle solite, recenti commedie italiane ma forse, partendo dalla scrittura originaria del romanzo di Diego De Silva, si può trovare qualche ingrediente indovinato, un significato e un panorama, non nuovissimo, ma saporito.

Riflettendo sul film la sensazione è che il livello del nostro cinema si sia appiattito verso il basso, portando un prodotto che potrebbe risultare interessante a far storcere la bocca. Di sicuro, e non ce ne vogliano, i due interpreti principali, gli amanti del titolo Ambra Angiolini e Pietro Sermonti, spesso non appaiono all’altezza della situazione. Guardando le loro scene, gli scambi di battute e le sequenze più divertenti ci si chiede: “come sarebbe stato questo film con Meg Ryan e Bill Cristall al loro posto?” Ok, ho esagerato, ma era solo per intenderci, per chiarire che i due non riescono ad arricchire il risultato finale del film.

Anche Sergio Rubini, nella parte del terapeuta, funziona ma si tiene, sta sulle sue e quando lo fa più che esplodere, implode.

In qualche momento, anche la regia perde di smalto e diventa standard, come a voler mettere al sicuro il risultato senza rischiare.

Quello che funziona invece, sono spesso i dialoghi e la lettura puntuale e senza fronzoli delle dinamiche di coppia. Oggi, tra cellulari, social network, app per dialogare in ogni momento, le storie d’amore sono lasciate in balia delle faccine gialle, dei pollici all’insù, degli sms sibillini. Il fondo è lo stesso, con i dubbi e le insicurezze umane che condizionano i destini di una coppia di amanti come di sposi o di fidanzati, ma i nuovi mezzi per comunicare stanno rendendo tutto più banale, suggerendo la necessità di un ritorno celere ai faccia a faccia crudi, spietati ma risolutivi, di una volta.

Insomma un contenuto più che sufficiente, una regia da sei meno e un’interpretazione da rimandare a settembre.

18/10/2017, 18:22

Stefano Amadio