POVERI MA RICCHISSIMI - Famiglia Tucci, secondo capitolo
Nel nuovo film di
Fausto Brizzi, è
Lucia Ocone a fare la parte del leone. Dopo che in "
Poveri ma ricchi", lo scorso anno, si era fatta notare per i tempi comici, tenendo testa a De Sica e Brignano e mettendo a segno le battute più divertenti del film, in "
Poveri ma Ricchissimi" è al centro della vicenda, protagonista della storia più umana tra tutti i personaggi.
I Tucci, la famiglia più burina ma anche più ricca d’Italia, torna a far parlare di sé dopo essere tornata in possesso dei suoi soldi. Per evitare di pagare le tasse, decide di rendere indipendente Torresecca, il paese dove vive facendolo diventare con un referendum un principato e un paradiso fiscale. Il principe è ovviamente
Christian De Sica che per l’occasione decide di rifarsi il look, via i ricci e su un orrido ciuffo biondo alla Trump.
La principessa è dunque
Lucia Ocone, first lady che prova a mettere la testa fuori dal nucleo familiare e tra una gaffe e l’altra, una battutaccia e una volgarità (il problemino alle gambe dato dal prosecco è da antologia) incornicia un personaggio azzeccatissimo, sempre puntuale e in grado di chiudere tutte le sue scene con una risata. La sua relazione con lo scrittore (Massimo Ciavarro) procede con una situazione comica dietro l'altra chiudendo la prima notte con una battuta eccezionale.
Per
Enrico Brignano, cognato del principe con un ruolo da capo del governo di Torresecca, qualche difficoltà ad andare oltre l’aspetto sentimentale del film (si è sposato con
Lodovica Comello, aspetta una bambina e conosce il padre della moglie, l’ex carcerato
Paolo Rossi), incontrando non pochi ostacoli nello sviluppo dei dialoghi, molto simili ai suoi monologhi televisivi, e nella chiusura delle scene.
Fausto Brizzi e Marco Martani (con la collaborazione di
Christian De Sica) scrivono un film divertente, qualche volta volgare ma puntuale, né pedante né retorico nella fase di giudizio dell’Italia e dei vizi degli italiani. La sceneggiatura va avanti semplice ma spedita, senza intoppi o grandi forzature che comunque in un film comico ci stanno. Anche i dialoghi e le situazioni sembrano funzionare, aiutate dagli attori (c’è anche la nonna Anna Mazzamauro) e da uno spirito che sembra diverso rispetto al passato recente, quando al cinepanettone si dedicava pochissimo tempo per la scrittura, nella convinzione che tanto la gente sarebbe andata in ogni caso a vederlo.
12/12/2017, 08:33
Stefano Amadio