Note di regia di "DigitaLife"
DIGITALIFE è un film fatto di storie. Ne sono arrivate tantissime in redazione, molte degne di finire in un film.
È stato il film stesso poi a prendere il sopravvento, così la scelta è caduta sempre più su quelle storie dove si affacciava potentemente la vita. Perché è di questo che parla Digitalife.
È stata una sfida contro il linguaggio convenzionale del documentario, contro i processi produttivi canonici, contro il classico storytelling. È stato un salto nel vuoto e poi un risalire.
È un film corale, lo era nelle intenzioni e lo è stato nella realizzazione.
È un racconto a più voci, alcune consonanti, altre divergenti, alcune sicure, altre incerte.
Tutte sincere.
Storie che raccontano della Vita che ormai è cambiata, della Vita che deve fare i conti con qualcosa che prima non c’era e che da ora in poi ci sarà per sempre, il Digitale appunto.
In questo cambiamento ci siamo finiti tutti noi, nostro malgrado, e da esseri resilienti quali siamo ci stiamo pian piano adattando. C’è chi ci riesce e chi meno, ma ognuno di noi deve ormai confrontarsi con questa nuova sfumatura dell’esistenza.
C’è chi scappa dal digitale e ritorna a coltivare la terra, ma c’è anche chi, proprio grazie al digitale, sceglie di cominciare a coltivare la terra. C’è chi trova nel digitale lo stimolo per reagire alle malattie, per esorcizzare la morte e la mancanza degli affetti. C’è chi ci prova e non ce la fa, c’è chi ci prova e ci riesce.
In mezzo a questo mare di tentativi, opportunità, idee, vicende familiari, sentimentali e di salute ci siamo noi, ci siamo dentro fino al collo e stiamo imparando a nuotare, ancora goffi ed imperfetti come le immagini che compongono il film.
Quello che emerge nel film è la voglia di raccontarsi, perché se è vero che il Digitale ci permette una connessione più facile, è pur vero che questa connessione per essere tale e rimanere salda nel tempo ha bisogno di essere alimentata. Altrimenti siamo solo un numeretto rosso sull’icona delle notifiche.
Digitalife è un film collettivo nel senso più inclusivo del termine, un film che è quasi germinato spontaneamente, con i suoi tempi e le sue modalità. Doveva essere un film sul Digitale e invece è un film sulla Vita.
Francesco G. Raganato