FIGARI FILM FEST 10 - "Il bilancio è molto positivo"
Rinviata a giugno, si è svolta dal 12 al 20 settembre l'edizione numero 10 del
Figari Film Festival, affiancata come ormai tradizione dall'
Olbia Film Network (al suo quarto anno). Ne abbiamo parlato con il direttore
Matteo Pianezzi.
A poche ore dall'ultima proiezione in piazza, che bilancio ti senti di fare dell'edizione 2020?
E' stata molto diversa da come ce la immaginavamo: ricca di feste, socialità, aggregazione... Dopo il lockdown siamo passati a immaginarci una edizione che si svolgesse tutta online, ma poi invece con caparbietà, incoscienza e coraggio abbiamo puntato tutto sulla presenza, spostandoci a settembre e cercando di non accavallarci troppo con gli altri festival in un calendario diventato all'improvviso fittissimo.
Devo dire che siamo contenti, siamo riusciti a portare a Olbia quasi tutti coloro che potevamo permetterci (con le restrizioni di sicurezza): siamo stati coraggiosi noi ma soprattutto gli ospiti, che sono arrivati da tutta Italia e da varie zone d'Europa, anche da alcune molto colpite dal Covid-19.
L'Olbia Film Network è stato un successo, ed era la cosa più complessa da immaginare.
Se il Figari Film Festival ormai è collaudato, con il nostro team di selezione che lavora tutto l'anno con regolarità facendo scouting, il nostro "giocattolo" ora è la sezione
Industry, perché sappiamo che ha possibilità di crescita infinite!
Vogliamo rispondere sempre più ai bisogni del settore, organizziamo cose che "mancano" nel panorama industry italiano, puntando molto sull'incontro tra giovani autori e giovani imprenditori. Vorremmo che gli autori e i produttori europei considerassero il nostro network come il posto giusto in cui trovarsi e crescere, insieme.
La risposta di chi è venuto qui a Olbia quest'anno è stata eccezionale.
Avete anche iniziato un'attività di sostegno nella distribuzione dei cortometraggi sardi.
Conoscendo tante realtà del settore a livello europeo, festival e buyer che vengono al festival, ci è parso doveroso aiutare gli autori sardi a essere meglio conosciuti da loro. E' diventata una delle nostre mission, siamo certi che tanti autori possono avere più possibilità se sostenuti al meglio!
Stiamo aprendo anche un canale con la Rai Sardegna per far vedere questi lavori in tv, è sicuramente un aspetto ancora su cui lavorare molto quello di far arrivare i corti al grande pubblico... anche se RaiPlay fa molto in questo senso, da qualche tempo.
C'è molto dibattito tra gli addetti ai lavori sui festival di cortometraggi che si "aprono" ai lunghi, molti pro e molti contro.
Credo che ci debba essere una visione globale del proprio lavoro, non ha senso inserire dei lunghi - sicuramente più facili da proporre - solo per avere maggiore attenzione...
Noi siamo nati come un festival di corti, ci siamo evoluti con il market in cui aiutiamo gli autori (anche) ad arrivare a realizzare le loro opere prime: dare quindi spazio in alcune serate ad alcune di esse è parso naturale.
Quest'anno ad esempio ci sono i lunghi d'esordio di Mario Piredda (che è stato tre volte al Figari Film Festival con i suoi corti) e Carlo Sironi (due volte in concorso in passato): per noi è un aspetto importante, e anche al pubblico piace venire a scoprire nuovi autori che in futuro vedranno al cinema (penso anche a "L'arbitro" di Paolo Zucca, tra gli altri esempi possibili).
Noi restiamo sempre in contatto con i registi che vengono al festival, sapere ad esempio che in questo momento ci sono autori sul set o in post-produzione con le loro opere prime, registi che sono stati qui coi loro corti, ci riempie di gioia, siamo molto curiosi di seguire il loro lavoro. E così anche il nostro pubblico.
Per quanto sia difficile prevedere gli sviluppi futuri, dopo questo imprevedibile 2020, cosa avete in programma per l'edizione 2021?
Dal punto di vista dell'Industry vorremmo aumentare la qualità dei prodotti filmici che presentiamo e di conseguenza l'importanza della platea.
Gli altri obiettivi riguardano l'internazionalizzazione dei progetti: lavoriamo in profondità per creare una sinergia di co-sviluppo e co-produzione con un Paese estero (che non posso ancora annunciare...) per le opere prime.
Poi vorremmo aprire le proiezioni dei lunghi anche ad opere prime internazionali. E riuscire a fare le feste che non siamo riusciti a organizzare quest'anno per la decima edizione!
20/09/2020, 13:00
Carlo Griseri