IL CATTIVO POETA - Gli ultimi anni del Vate
Una luce che fa chiarezza sulla figura di
Gabriele D’Annunzio, il poeta guerriero che riuscì a far parlare di sé e delle sue imprese diventando un mito della Prima Guerra mondiale e nei primi anni del fascismo. E proprio la relazione con il fascismo e con Mussolini, che, come sempre povero di intellettuali e artisti, lo assorbì nei suoi ranghi facendo abuso della sua immagine, è il filo conduttore del film. Come per i simboli dell’antica Roma (al fascio all’aquila) presi e mai più restituiti, anche l’immagine e le parole di D’Annunzio hanno subìto la stessa sorte, rimanendo sporche di quel nero che da sempre ha avuto poco a che fare con la poesia e l’intelletto.
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Il Cattivo Poeta", opera prima di
Gianluca Jodice, toglie quel velo oscuro dalla figura del Vate, chiarendo la sua posizione e le sue idee, mutate nel tempo, rispetto al Duce, agli italiani e all’Italia del ventennio. D’Annunzio, interpretato ottimamente da
Sergio Castellitto, si è ormai auto recluso nel suo Vittoriale, sul Lago di Garda, e la sua disistima nel fascismo così com’è diventato alla metà degli anni 30, lo tengono lontano dal sistema, guardato o meglio sorvegliato dagli uomini in camicia nera preoccupati che uno dei pochi intellettuali amici si sia trasformato in una voce critica.
Ultimo arrivato in questo sistema di controllo del Poeta è il giovane Federale di Brescia Giovanni Comini (
Francesco Patanè) che rimane affascinato dal pensiero e dalla sua vita, proverbialmente dissoluta. Lentamente, nella mente e nel cuore del giovane funzionario fedelissimo del Duce, si accende una luce critica che lo porterà a rischiare la carriera ma anche a respirare aria di libertà, almeno ideale.
Il D’Annunzio di Castellitto è una figura forte, cinematografica che tiene in piedi un racconto intimo e storico allo stesso tempo, interessante e mai banale, ricco di dialoghi credibili ben interpretati non solo dai protagonisti, in grado di rendere plausibili le atmosfere e le situazioni sia nella residenza del Poeta sia nel rigido mondo del ventennio.
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Il Cattivo Poeta" è un film di qualità, prodotto da
Matteo Rovere e Andrea Paris, che arriva dopo un anno di film banali e senz’anima. Qui l’autore scava e trasferisce il suo interesse per l’argomento nelle sequenze, andando a scavare in un terreno fertile dove può crescere grande cinema.
20/05/2021, 09:00
Stefano Amadio