IL PATAFFIO - Un Medio Evo inventato (ma non troppo) che incuriosisce
Un Medio Evo sporco, inventato (dal genio curioso di
Luigi Malerba, autore del romanzo omonimo da cui è tratto), divertente in superficie ma tragicamente infelice da vivere: "
Il Pataffio" (che è una storpiatura del termine epitaffio, quasi uno spoiler di ciò che si vedrà...) di Francesco Lagi segue le vicende di una coppia di sposini che prova a prendere possesso del proprio feudo avuto in dote. Un seguito scalcagnato, una terra arida e poverissima, villani che sembrano non voler collaborare: quello che inizia come un sogno può in poco tempo trasformarsi in incubo.
Analizzando le singole parti del film sono numerosi gli aspetti positivi da segnalare ne "
Il Pataffio": a livello cinematografico, le scenografie e i costumi sono molto curati e le musiche di Stefano Bollani riuscitissime (anche queste in "finto" spirito medievale). Lagi sa dirigere gli attori (si pensi anche solo al suo ultimo e sorprendente "Quasi Natale") e qui può vantare un gruppo davvero eccellente:
Lino Musella e Viviana Cangiano sono i due sposini, lui arrivista lei ingenuamente candida,
Giorgio Tirabassi è il fido consigliere,
Alessandro Gassmann il "frato" al loro seguito (forse l'unico del gruppo a eccedere con smorfie e faccette),
Vincenzo Nemolato e Giovanni Ludeno prodi soldati alla guida del loro plotone (efficacissimi). Valerio Mastandrea è invece il villano con cui interagiscono di più.
In questo caso, però, il totale appare "inferiore" a quando dovrebbe. Le quasi due ore di durata affaticano, il ritmo latita e il linguaggio - anche se divertente - complica. Dispiace non poter promuovere appieno un progetto così coraggioso e interessante, ma la visione resta consigliata, l'esperienza unica, l'idea stimolante: non si può non voler bene al Marconte e alla Marcontessa e a quel bizzarro gruppo di personaggi.
19/08/2022, 13:34
Carlo Griseri