BALKAN FILM FESTIVAL 3 - A Roma dal 29 novembre al 4 dicembre
Il Balkan Film Festival torna alla Casa del Cinema di Roma (29 novembre - 4 dicembre 2022) per accompagnare il pubblico in un viaggio a tutto tondo nella cultura e nell’industria cinematografica dei Balcani. Attraverso proiezioni inedite, interventi di cineasti di riferimento e ospiti provenienti dalle zone balcaniche, si discuterà di tematiche estremamente attuali in campo artistico, politico ed economico.
Il Festival, una volta concluso l’evento romano, travalicherà poi i confini nazionali organizzando nella zona balcanica momenti d’incontro tra Film Commission italiane e operatori cinematografici locali, affermandosi così come vero e proprio evento di interesse internazionale.
La giuria di quest’anno è composta da personalità cinematografiche molto influenti:
· Presiede il regista macedone del Nord Milčo Mančevski, vincitore del Leone D’Oro nel 1994 con il suo film “Prima della pioggia”;
· Il regista, attore e sceneggiatore italiano Mimmo Calopresti
· Ylljet Aliçka, scrittore e sceneggiatore albanese ed ex ambasciatore in Francia, Monaco e Portogallo;
· Il presidente dell’ANAC Francesco Ranieri Martinotti.
Rimangono centrali, anche per questa edizione, l’attenzione a temi come il ruolo femminile all’interno della società e la spinta propulsiva alle co-produzioni italo-balcaniche, con particolare focus sulle produzioni giovanili.
Uno degli aspetti che rende imperdibile questo evento unico al mondo è appunto la stretta sinergia con i Balcani: un’esperienza genuina e autentica grazie alla vitalità e alla potenza dell’esperienza diretta e senza filtri.
Il Festival si apre il 29 novembre con un dialogo sulle linee emergenti del cinema balcanico tra la regista Jasmila Žbanić, Orso d’oro alla 56ª edizione del Festival di Berlino, e il presidente dell’ANAC Francesco Ranieri Martinotti, per chiudersi con la proiezione del primo film in concorso “As Far as I Can Walk” del regista serbo Stefan Arsenijević che racconta del viaggio intrapreso da una donna e da un gruppo di migranti siriani verso i Balcani.
La Žbanić è considerata una delle personalità più interessanti della cinematografia balcanica e il suo capolavoro “Quo vadis, Aida?”, candidato agli Oscar del 2021 come Miglior Film Internazionale, è stato scelto come film di apertura del Festival per le importanti tematiche che faranno poi da filo conduttore per tutta la quinta edizione: storia di una “Madre Coraggio”, “Quo vadis, Aida?” sollecita infatti il dialogo sulla storia balcanica e sui suoi lati oscuri mettendo in risalto una figura femminile forte che difende la sua famiglia - aspetti che saranno punti focali di dibattito.
La condizione femminile è da sempre una delle tematiche di interesse del Festival e nella seconda giornata il confronto tra i registi Kaltrina Krasniqi con il suo film “Vera sogna il mare” e Francesco Costabile con “Una femmina” sfocia in un dibattito insieme a Mimmo Calopresti proprio su questo tema, dando voce a due realtà che si rivelano non distanti tra loro e sottolineando un parallelo italo-balcanico attraverso le problematiche universali della figura femminile.
Grande attenzione è rivolta ai giovani produttori balcanici e italiani cui viene dedicata la terza giornata del festival (1° dicembre). Attraverso un workshop, la proiezione di alcuni film in selezione ufficiale e la realizzazione di un panel, il Festival intende rinforzare lo sviluppo di una rete di rapporti tra giovani cineasti allo scopo di innescare processi di integrazione europea e co-produzioni.
Al fine di sottolineare queste volontà di integrazione europea e di cooperazione, per discutere con i giovani di queste dinamiche sono stati invitati ospiti di rilievo, dalle Film Commission di Roma Lazio, Calabria, Puglia e Marche, che informeranno sulle loro iniziative di sostegno alla realizzazione di film sui rispettivi territori (con apertura alle coproduzioni con i Paesi balcanici), ai giovanissimi registi Dina Duma, Antonio Romagnoli e Norika Sefa. Il workshop vede ospiti anche il regista Gregor Božič che racconterà la sua esperienza nella realizzazione di film attraverso meccanismi di finanziamento e co-produzione internazionale, il produttore e regista albanese Jonid Jorgji, il produttore Arben Zharku e il Direttore del Centro Cijnematografico di Skopje Bojan Lazarevski, che faranno luce sull’altro lato della medaglia, ragionando sugli ostacoli concreti che si pongono per le coproduzioni.
Grazie al contributo di questi registi, la giornata si propone di affrontare anche tematiche molti attuali e rilevanti come lo slut-shaming, le prime esperienze sessuali e la violenza psicologica:
· Dina Duma, regista macedone del Nord, presenta in concorso il suo film drammatico “The Sisterhood”, dove affronta appunto il tema dello slut-shaming nell’era dei social media.
· Norika Sefa, regista kosovara, debutta al Balkan Film Festival presentando “Looking for Venera”, opera di esordio premiata al Festival di Rotterdam dove racconta la prima esperienza sessuale di una giovane ragazza spinta da un’irrefrenabile curiosità.
· Antonio Romagnoli presenta “Polvere”, un suo film del 2021, che racconta un episodio di violenza psicologica.
La quarta giornata è dedicata alla proiezione di tre film in concorso: “The Albanian Virgin”, in anteprima nazionale, del regista albanese Bujar Alimani, “Darkling” del regista serbo Dusan Milic e “The City and the City” dei registi greci Christos Passalis e Syllas Tzoumerkas che ruotano, ancora una volta, sulle tematiche chiave del Festival.
Sabato 3 dicembre il Festival si apre con la proiezione del film “Bad Luck Banging or Loony Porn” del regista rumeno Radu Jude e prosegue con un omaggio al grande regista greco Théo Angelopoulos a dieci anni dalla scomparsa proiettando “Lo sguardo di Ulisse” con uno speciale intervento di Amedeo Pagani, grande amico ed esperto del regista greco. Verranno inoltre presentati il film di Roland Sejko “La macchina delle immagini di Alfredo C.” e “Murina” un film della regista croata Antoneta Alamat Kusijanovic.
Infine, nella giornata di domenica 4 dicembre, il Balkan Film Festival chiude con gli ultimi due film in concorso “Women Do Cry” delle registe bulgare Vasenka Kazakova e Mina Mileva e e “Not so Friendly Neighborhood Affair” del premio Oscar Danis Tanovic. Inoltre, dedica un focus alla Bosnia Erzegovina dove si racconteranno i tempi di guerra e la ricerca di una difficile convivenza attraverso un dibattito tra Mimmo Calopresti, Barbara Cupisti e Azra Nuhefendic e la proiezione del film “Hotel Sarajevo” della stessa Barbara Cupisti.
09/11/2022, 13:08