FALLA GIRARE - Se la cannabis non esiste più
In un futuro non troppo lontano la cannabis non esiste più a causa di un virus che ha attaccato le piantagioni di canapa, virus creato per attentare alla libertà delle persone. Natan (
Giampaolo Morelli), un vanesio influencer sul viale del tramonto trova per caso nella sua villa un esemplare maschio di marijuana e, deciso a diventare ricco, mette su una scalcagnata banda per rubare l’ultima piantina femmina sopravvissuta nascosta in Vaticano, per produrre semi e venderli al narcotrafficante 100 Watt (
Leopoldo Mastelloni). La banda è costituita dal fratello di Natan, Arturo (
Giovanni Esposito), Guglielmo Bonetti (
Ciro Priello), giornalista impegnato costretto a intervistare star del web dal suo caporedattore, e Oreste (
Fabio Balsamo), spacciatore e inventore di nuove sostanze. Nella loro missione si troveranno ad avere a che fare con Sara (
Laura Adriani), poliziotta in incognito, e Diego (
Michele Placido), padre di Arturo e criminale esperto di rapine. Riusciranno a ridare al mondo la marijuana?
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Falla girare" è un’action-comedy divertente e ben girata, che cita i film d’azione anni ’80 e non solo, dai colori patinati e dalle situazioni rocambolesche che con una comicità tipicamente napoletana creano un film d’intrattenimento godibile con un cast ben assortito tra i quali spiccano Ciro e Fabio dei
The Jackal, il primo nella parte di un pedante giornalista, il secondo di uno spacciatore decisamente sopra le righe. Si parla di libertà, di felicità negata, ma il regista non tenta di fare una satira sul dibattito sempre attuale sulla legalizzazione delle droghe leggere, o sull’uso della marijuana a scopo terapeutico come inizialmente si può pensare, ma una commedia che è più un inno al libero arbitrio e una critica ai tempi assurdi che viviamo tra influencer senza talento che si arricchiscono grazie a milioni di follower, e haters e indignati del web pronti a confutare qualsiasi evento senza nessuna cognizione di causa.
Tra ironia, citazioni (Natan con la fiamma ossidrica non può non far pensare a Leonardo Di Caprio in “C’era una volta a … Hollywood”), scene di combattimento spesso volutamente goffe, trovate spassose, come la scena nella stanza del Papa in cui Natan, Guglielmo e Oreste si ritrovano per sbaglio, e anche una nota di sentimentalismo,
Giampaolo Morelli conferma di essere attento ai gusti del pubblico, e di saper far divertire grazie anche alla sua inconfondibile verve comica.
25/11/2022, 09:47
Caterina Sabato