ROBOTICS 4 - Il 14 aprile appuntamento con "Mondi Multipli"
Teorica del cyberfemminismo e filosofa, autrice di Manifesto Cyborg e di Chthulucene: sopravvivere su un pianeta infetto, Donna Haraway propone attraverso un linguaggio fantascientifico il superamento del dualismo in tutte le sue forme e l’avvento di un’era da lei battezzata chthulucene, che rappresenta una proposta concreta e gioiosa di uscita salvifica dal catastrofico antropocene, grazie a nuovi modelli culturali e parentali, che rispondono alle necessità imposte dai cambiamenti epocali in atto: sociali, politici, climatici. La rassegna curata da Paola Pisani, mutua il suo titolo dal pensiero del ricercatore e teorico dell’arte Don Foresta e il suo formato dall’omonima manifestazione curata a Bourges ed offre l’occasione di capire meglio il significato di una visione allargata definita queer e la sua interessante prospettiva di cambiare la società invertendo i paradigmi e smontando le gerarchie di potere.
Si comincia alle ore 16.30 con il documentario del regista belga di origine italiana Fabrizio Terranova dal titolo Donna Haraway. Story Telling for earthly survival del 2016, in cui sarà possibile ripercorrere attraverso le parole di Donna Haraway il quadro teorico su cui la filosofa si muove; seguirà un intervento di Sergia Adamo, docente diLetterature comparate e Teoria della letteratura presso l’Università di Trieste e vicepresidente dell’Alliance Française di Trieste.
Si prosegue alle ore 19.00 con Bureau des fictions spatiales dell’artista francese David Legrand: due dialoghi spaziali sotto forma di cartone animato a difesa delle arti simbiotiche, ovvero delle pratiche artistiche multiple e collaborative, che incoraggiano collaborazione e interazione, sottolineando i vantaggi che emergono dallo scambio piuttosto che dalla competizione tra specie. Nei dialoghi ritroviamo accanto alla Haraway gli avatar di Paul Preciado, Guy Debord, Gaston Bacherlard, Freud, Virigine Despentes, John Sanborn, Isabelle Stengers, Isabelle Carlier (direttrice di AntrePeaux e autrice dell’ultimo dei film in programma), e altre figure emblematiche tra filosofia, psicoanalisi, scienza ed arte, mentre discutono sulle grandi mutazioni dell’arte e sull’evoluzione creativa degli esseri viventi (non solo umani), nonché sulla futura alleanza inter-speciale, che è, per questa comunità di pensiero, la nuova via da seguire.
Alle ore 20.00, dopo un breve rinfresco, sarà inaugurata la seconda parte della rassegna introdotta dal video arte I’m h della triestina Paola Pisani su musica di Ivan Penov, un dialogo serrato tra Uranio e Gaia, all’interno del quale il dualismo si scioglie nel pulsare del colore, i confini cadono levigati dalle sfumature e nel ritmo che supera il rumore, il tempo diventa ciclo dell’eterno ritorno.
Infine, presentato dall’artista e militante Marcela Serli, sarà proiettato, in prima visione italiana, Ecosex. A user’s manual di Isabelle Carlier, film girato tra Francia e Stati Uniti. Una storia queer sull’ambiente, che ha il carattere del RECLAIM ecofemminista, in cui si insiste sul cambiamento di paradigma da “Terra come madre” a “Terra come amante”, passaggio che implica un rapporto con il mondo che è l’opposto delle attuali modalità di dominio. La trama scorre attraverso le parole della coppia Annie Sprinkle e Elizabeth Stephens, entrambe artiste di fama mondiale e sessuologhe, la prima ex pornostar (perno del movimento Sex Positiv), la seconda artista, attivista e professoressa interdisciplinare all’Università di Santa Cruz, interessata alle intersezioni tra sessuologia ed ecologia attraverso arte, teoria e performance. Secondo la coppia, assumere una posizione ecosessuale significa assumere la complessità e la diversità in cui viviamo e fare dell’incontro di estetiche ed etiche eterogenee un’estetica e un’etica comuni, considerando tutti gli elementi della natura come elementi da amare e compenetrare. Il film è anche un contributo a E.A.R.T.H. Lab, laboratorio fondato dalle due artiste, che ha come missione quello di creare nuove forme di arte incentivando l’esplorazione della natura da una nuova prospettiva che è sia intima che collettiva, attraverso una ricerca globale, diversificata e ludica che si ritrova nel motto “The Original Authority on Questioning Authority”.
13/04/2023, 16:26
Marcello Casalino