Note di regia di "Le Stagioni"
La vita nelle Colonie genera una certa complessità nei rapporti tra i detenuti e tutto il personale che ruota intorno alla struttura. Come anche nel rapporto che l’essere umano ha con il tempo, con lo spazio e con la libertà.
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Le Stagioni" è concepito come un film d’osservazione anche se non inteso in un senso classicamente etnografico.
Ogni luogo, ogni personaggio, ogni stagione dell’anno, apre ad approcci stilistici e registri narrativi differenti, capaci di dialogare tra loro.
Nel realizzarlo, i registi si sono messi a servizio delle storie, subordinando il loro ruolo a quello di testimoni ed esecutori per realizzare un’opera autenticamente collettiva.
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Le Stagioni" è un film in cui la pluralità si vuole esprimere non nella natura episodica ma nella molteplicità della visione. La macchina da presa è costantemente immersa in momenti che appaiono come di vita quotidiana, ma che sono solo apparentemente normali. I movimenti di camera, il suo soffermarsi su volti, dettagli, sguardi, e sul mutare delle stagioni, rivelano così quella tensione invisibile che è la principale ricerca di questo film. Permettendo così allo spettatore di attraversare il luogo (la colonia), di conoscerne i personaggi (i detenuti, le guardie, il personale) e di costruire una propria, nuova, geografia filmica.
Silvia Perra,
Gaetano Crivaro,
Alberto Diana e
Ferruccio Goia.