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AMBRA PRINCIPATO - "Raccontare la paura"


Intervista alla regista esodiente nel lungometraggio con "Hai mai avuto paura?", uscito nei cinema il 27 luglio


AMBRA PRINCIPATO -
Una delle sorprese più interessanti dell'estate del cinema italiano è "Hai mai avuto paura?", esordio alla regia di Ambra Principato. Un horror gotico ambientato in un borgo italiano nell'800, dove una bestia non meglio identificata diventa presto una minaccia.

Come è arrivata a esordire con un film così insolito per il cinema italiano?

Ho conosciuto il produttore Marco De Micheli perché ho tenuto con lui un pitch per un mio soggetto originale, che abbiamo sviluppato insieme e che ora ci apprestiamo a mandare in pre-produzione. Ma lui, da subito, mi ha proposto di leggere il libro di Michele Mari "Io venìa pien d'angoscia a rimirarti": mi ha colpito molto, ho trovato tematiche affini alle mie.
Nel libro si fanno richiami evidenti alla famiglia Leopardi, noi abbiamo lasciato le cose più sfumate (ma chi vuole capire...). Mi sono sentita quelle pagine vicine, ma ho molto rispetto per gli autori e non sono stata tranquilla finché Mari non ha visto il film e lo ha apprezzato... non si riconosceva in tutto, ma siamo spiriti affini in qualche modo.

Anche il suo progetto era un horror?

Anche il mio nuovo lavoro è incentrato su protagonisti ragazzini, anche lì c'è un elemento cupo e fantastico che domina... Ci sono alcune risonanze, ma è di tutt'altro genere, ambientato negli anni '80. Mi piacciono i film legati all'attualità, le storie di coming of age.

Esordire con un film di genere non è semplice.

So che questo mio film non è apprezzato dai fan degli horror slasher, c'è troppo poco sangue! Ma è un film sulla paura, un film che parla della paura: lo so, è sicuramente un progetto rischioso.
Si dice sempre che girare con animali, ragazzini e barche sia da evitare: qui barche non ne abbiamo ma il resto sì, e in abbondanza! Sono rimasta impressionata dalla bravura dei miei giovani attori, in particolare Lorenzo Ferrante che a soli 7 anni mi ha lasciata senza parole.
In generale lavorare con gli attori è la cosa che mi piace di più fare, serve tempo ma un film è un magma, il lavoro migliora grazie a un'alchimia che si crea sul set, lo scambio è fondamentale, ci vuole molto dialogo tra troupe e cast.

In un film come questo non è semplice decidere cosa far vedere e cosa no...

Il libro è scritto sotto forma di diario e tutta la seconda parte del film non c'è, si interrompe molto prima. Lo spettatore deve sempre mettere in dubbio il suo punto di vista, c'è una piccola linea investigativa da seguire, ma flebile. Anche il personaggio di Mirko Frezza su carta quasi non esiste, abbiamo insieme elaborato il suo personaggio, che rimane misterioso...

Come sta reagendo la gente che vede il film?

Incontrando il pubblico, anche sui social, trovo splendido che mi scrivano esponendo dubbi dopo la visione, vuol dire che si sono portati a casa qualcosa, rimuginare su quanto visto lo ritengo positivo. Ovviamente però non sciolgo alcun dubbio, il mistero deve rimanere!
Sento che la tematica trattata è piaciuta molto e saperlo è importante per me, vuol anche dire che il pubblico italiano è pronto ad accogliere questi progetti, spero saremo una sorta di ariete perché avvenga più spesso!
Mi piacerebbe che il film venisse venduto all'estero, ci sono possibilità che finisca su piattaforma e incontri il pubblico internazionale: anche per questo mi sono fissata più su una storia di genere che nel coinvolgere davvero Leopardi, che al di fuori dei nostri confini non è molto noto.
E poi lo ammetto, qualche "finestra" aperta per un possibile seguito ho voluto lasciarmela, chissà mai...

04/08/2023, 14:58

Carlo Griseri