IL RE 2 - Un mondo a parte tra ricatti e complotti
Bruno Testori è tornato. Prigioniero del suo stesso regno, il carcere di San Michele, l’intenso personaggio interpretato da
Luca Zingaretti troverà nella seconda stagione de
Il Re- in onda su Sky e in streaming su Now dal 12 aprile per 8 nuovi episodi- nuove inattese sponde giudiziarie (da pagare a caro prezzo) per ritrovare la sua condizione di uomo libero.
Capita di rado che la seconda stagione di una serie sia migliore dell’originale (
Come diceva Mattia Torre l’inferno è pieno di seconde stagioni…scherza Zingaretti) ma in questo caso l’obiettivo è ampiamente centrato. Interpretato da un cast affiatato e in parte ( a Luca Zingaretti, Isabella Ragonese, Barbora Bobulova e Anna Bonaiuto si aggiungono le new entry Fabrizio Ferracane, Thomas Trabacchi, Caterina Shulha e Stefano Dionisi), scritto bene (da Peppe Fiore, Alessandro Fabbri e Federico Gnesini) e con una tensione narrativa di bella resa stilistica (regia di Giuseppe Gagliardi),
Il Re seconda stagione eleva il disordine a sistema tra strategie di sopravvivenza e geopolitica in un universo parallelo popolato di intrighi e sottotrame che ricordano Il profeta di Audiard.
“Testori si ritrova da monarca assoluto che decide delle vite degli altri a dover pensare come rimanere vivo e in uno stato di incertezza assoluta all’inizio di questa nuova stagione” dice Luca Zingaretti che alla fine non esclude la possibilità di una terza serie anche se finora non se ne è parlato. “Il fine de Il Re non è la denuncia dello stato delle carceri italiane, ci siamo serviti di una struttura chiusa da reality per far esplodere i conflitti interni. Ho capito che i penitenziari sono luoghi terribili ma che nascondono un’umanità impensabile dall’esterno, lì si fanno amicizie che durano una vita. E comunque lo stato delle carceri italiane (la serie è girata in gran parte al Carcere Museo di Torino ndr) è drammatico. Strutture fatiscenti, aumento dei suicidi degli agenti di custodia e mancanza di spazi giustificano le sanzioni inflitte dalla Comunità europea e inducono a pensare che dietro la struttura punitiva ci sia poco altro” continua l’attore romano che poi tratteggia la personalità di Testori.
“E’ un uomo di Stato con un senso etico che ha derogato alle su regole e per il quale la sua missione è diventata un’ossessione. Anche se non è certo un buono provo per lui empatia e simpatia”. Zingaretti spiega poi il passaggio televisivo da Montalbano a Testori che per qualcuno potrebbe sembrare ardito. “Sono un uomo e un attore incosciente e raramente mi sono interrogato sulle conseguenze delle mie scelte umane e professionali. Ho bisogno di sfide e belle storie”.
In un bel dialogo si afferma che la verità è un lusso che non ci possiamo concedere è d’accordo? “La depotenzierei, nel senso che esistono anche le mezze verità. E poi noi non siamo come i paesi anglosassoni che la vivono come un’ossessione”. Dalla prima stagione del Re alla candidatura al David come miglior attrice per Come pecore in mezzo ai lupi e ora di nuovo nei panni del comandante delle Guardie penitenziarie del San Michele.
E’ nata una nuova Isabella Ragonese? “Me ne sono accorta anch’io” confessa l’attrice “per un attore è sempre bello interpretare personaggi nuovi e apparentemente lontani dalle proprie corde. Ho sempre fatto donne più solari e positive e ora mi ritrovo improvvisamente in mezzo all’azione e con le armi in mano. E’ divertente ma inversamente proporzionale al mio decadimento fisico…E poi non è detto che personaggi più ombrosi non mi somiglino”.
13/04/2024, 08:33
Claudio Fontanini