CASERTA FILM FESTIVAL - I vincitori
CORTOMETRAGGI SEZIONE PROFESSIONISTI DEL CINEMA
Il premio per il migliore cortometraggio va a IL RACCONTO DI ESTER
Motivazione: Per il ritmo fluido e lo spirito sereno che contraddistinguono un’opera capace d’interrogarsi e nel contempo interrogare lo spettatore sul significato della vita, l’ineluttabilità del trascorrere del tempo, la nostalgia del passato e la paura della fine e dell’oblio.
Il premio per la migliore regia va a SPECTACULAR
Motiivazione: Per la maturità della regia che grazie all’uso sapiente dei riferimenti -dal cinema muto al teatro povero di Grotowsky e la scuola mimica di Marcel Marceau-, la pertinenza delle location, il suggestivo linguaggio onirico e la stralunata espressività del protagonista riesce a conferire originalità poetica al tema dell’incomunicabilità.
Il premio per la migliore sceneggiatura va a L’ACQUARIO
Motivazione: Per come predispone a vantaggio della regia un’affascinante quanto inquietante percorso narrativo fondato sull’attuale e controversa affermazione dell’intelligenza artificiale che sta prendendo il controllo del mondo e interagisce con gli esseri umani condizionando l’individuale slancio creativo.
Il premio per la migliore attrice protagonista va a BENEDETTA DE BENI
Motivazione: Per l’interpretazione di ammirevole misura e intimo turbamento in La vie en rouge attraverso cui trasmette al pubblico le complesse sfumature di una nevrosi compulsivo-ossessiva.
Il premio per il migliore attore protagonista va a PINO CALABRESE
Per l’interpretazione di sorniona scioltezza e spiazzante arguzia in Mercato libero con cui rende credibile la sensazione di accerchiamento che tocca agli individui isolati in un contesto esposto all’allarmante strategia del marketing.
MENZIONI SPECIALI SEZIONE PROFESSIONISTI DEL CINEMA
Menzione speciale per “UNA FRAGILE CHIAVE DI CARTA” di Teresa Biason
Motivazione: Per la regia raffinata e poetica che trasforma una semplice storia in un'esperienza emotiva intensa e viscerale. Una Fragile Chiave di Carta colpisce per la capacità del regista di raccontare l’intimità dei suoi personaggi attraverso un uso delicato e simbolico dello spazio e del tempo. La regia è capace di cogliere l’essenza dei momenti più silenziosi, facendo emergere emozioni sotterranee con la stessa forza di quelli più esplosivi. L'attenzione ai dettagli, le inquadrature contemplative e l’uso sapiente della luce creano un'atmosfera rarefatta che amplifica la fragilità e la bellezza della storia. Ogni scelta visiva sembra un gesto calibrato, come se ogni fotogramma fosse una piccola rivelazione. Un lavoro che non solo racconta, ma vive e respira con i suoi personaggi, trasformando ogni scena in un momento di riflessione profonda sulla vita e sulla vulnerabilità.
Menzione speciale per “LA DIVISA” di Carlo Piscicelli
Motivazione: Per una sceneggiatura che, con straordinaria sensibilità e originalità, esplora le dualità della vita e dell'identità, rivelando le sfide emotive di chi vive una realtà segreta. La Divisa ci offre uno spunto di riflessione profonda sulla maschera sociale, il desiderio di trasformazione e la solitudine nascosta dietro le convenzioni. La scrittura si distingue per la sua capacità di mescolare il quotidiano con l'intimo, portando il protagonista a muoversi tra due mondi apparentemente distanti, ma strettamente intrecciati. La tensione tra il suo lavoro di operaio e la sua trasformazione serale in una donna elegante diventa simbolo di una lotta interiore più grande, che si riflette nelle interazioni con gli sconosciuti e nel delicato equilibrio tra chi è veramente e ciò che sente di dover essere. Un cortometraggio che, attraverso una sceneggiatura incisiva e mai banale, ci costringe a confrontarci con le complessità dell'identità e del desiderio, invitandoci a riflettere su ciò che nascondiamo e su come ci presentiamo al mondo.
Menzione speciale per “LA PARTITA” di Giuseppe Ferlito
Motivazione: Per la sua sceneggiatura brillante, capace di esplorare con profondità e intelligenza le sfumature più sottili dei legami umani. La Partita si distingue per un dialogo incisivo e ricco di tensione, dove ogni parola è carica di significato, e ogni silenzio, ancor più di ogni battuta, rivela un universo di emozioni non dette. La scrittura riesce a catturare l’intimità dei personaggi con una precisione chirurgica, trasportando lo spettatore nel cuore del conflitto senza mai cedere alla facili soluzioni. In questo cortometraggio, la sceneggiatura non è solo lo strumento per raccontare una storia, ma diventa il cuore pulsante che guida la trama verso una conclusione che lascia il segno. Un lavoro che dimostra come, attraverso una scrittura attenta e originale, si possano esplorare temi universali come la competizione, la solitudine e la lotta interiore con una forza straordinaria.
Menzione speciale per “FUORI LUOGO” Di Sergio Panariello
Motivazione: Per la sua visione audace e disarmante della solitudine, del fallimento e della ricerca di un significato che sfugge. Fuori Luogo affronta il dolore in modo inaspettato, raccontando la storia di Andrea, che, a una veglia funebre per il suo amico Luca, decide di essere irrimediabilmente fuori posto per dimostrare che, nonostante tutto, qualcosa in lui è cambiato. Il contrasto tra la tragedia e l’irriverenza è ciò che dà potenza a questo cortometraggio, che ci presenta due uomini bloccati in un angolo della loro vita, incapaci di fare scelte definitive, ma con la consapevolezza che la morte può essere l’unica occasione per fare i conti con se stessi. Una riflessione amara, pungente e al contempo profondamente umana, che dimostra come, a volte, solo abbandonandosi all’assurdo si può davvero dire addio.
Menzione speciale per “BUBBLES” di Mery Dishnica
Motivazione: Per la sua delicata e profonda esplorazione dell'attesa, della solitudine e della disillusione che deriva da un amore distante ma costantemente presente. Con grande intelligenza narrativa e un uso evocativo del tempo, Bubbles ci porta a riflettere sul paradosso di un legame che, pur essendo così vicino, sembra sempre sfuggire. La regia riesce a catturare l'intensità del non detto, le piccole frustrazioni di una relazione che galleggia tra la speranza e la delusione, regalando uno spunto di riflessione sul difficile equilibrio tra l'impegno e il vuoto che può derivare dall'attesa. Una storia di moderni legami che, nonostante l'incessante desiderio di connessione, si ritrovano intrappolati in una bolla sospesa, come il tempo che scorre senza mai giungere a una conclusione.
SEZIONE LUNGOMETRAGGI PROFESSIONISTI DEL CINEMA
Premio per la Miglior Regia sez. Lungometraggi professionisti del cinema a FABIO MASSA per il Film “GLOBAL HARMONY” di Fabio Massa
Motivazione: Per aver saputo dirigere con maestria un dramma sociale intenso e coinvolgente, riuscendo a trasformare una storia ricca di tensione in un'opera visivamente straordinaria e narrativamente avvolgente. Fabio Massa ha creato un mondo che pulsa di vita e di conflitti, un'isola di Lampedusa che non è solo un luogo fisico, ma un microcosmo carico di emozioni, lotte e verità nascoste. Con un ritmo serrato e una regia che sa dosare perfettamente colpi di scena e momenti di suspense, ha saputo intrecciare abilmente il dramma umano con l'intrigo, portando lo spettatore a vivere ogni scena con il fiato sospeso. La sua regia è capace di esprimere la fragilità e la forza dei personaggi, dai bambini agli adulti, dando forma visiva alla lotta eterna tra il bene e il male. Un'opera che non solo intrattiene, ma che provoca, emoziona e lascia una traccia indelebile nel cuore di chi la guarda. Fabio Massa ha creato un thriller che parla di umanità, amore e tradimento, ma anche di speranza, con una regia che sussurra e grida, coinvolgendo lo spettatore in ogni sua inquadratura.
Premio a Miglior Attrice esordiente per il Film "GLOBAL HARMONY" di Fabio Massa a FATY BA
Motivazione: Il premio come Miglior Attrice Esordiente a Faty Ba; un talento straordinario che, con la sua interpretazione, ha saputo dare vita a un personaggio profondo, delicato e potente. A soli otto anni, Faty ha incarnato con una maturità sorprendente il ruolo di una bambina immigrata che, dopo essere stata adottata da un ricco americano, si trova a dover affrontare le dure realtà politiche e sociali legate all'immigrazione. Il suo sguardo sincero e il modo in cui ha saputo trasmettere emozioni complesse attraverso il suo corpo e le sue espressioni hanno reso il suo personaggio incredibilmente realistico e commovente. La sua performance ha spinto lo spettatore a riflettere sulle difficoltà e sulle speranze di chi, come la sua bambina, è costretto a crescere in un contesto di intolleranza e divisione. Faty ha dimostrato una capacità innata di esplorare temi universali come la speranza, il desiderio di appartenere e la forza dell'amore, riuscendo a toccare il cuore di chi la guarda.
Premio per la Miglior Sceneggiatura per il Lungometraggio sez. professionisti del cinema al Film “LA CHIOCCIOLA” di Roberto Gasparro
Motivazione: Per aver scritto una sceneggiatura che, con straordinaria sensibilità e profondità, affronta uno dei temi più urgenti e meno esplorati della nostra contemporaneità: l’isolamento sociale e il fenomeno degli hikikomori. Roberto Gasparro ha creato una narrazione potente e intima, capace di immergere lo spettatore nell’universo chiuso e fragile di un giovane che sceglie di ritirarsi dal mondo. Ogni dialogo, ogni silenzio, ogni piccolo gesto sono intrisi di una dolorosa verità, costruiti con una naturalezza che rende il tema universale e toccante, nonostante la sua specificità. La sceneggiatura è una riflessione intensa e senza retorica sul disagio interiore, sulle difficoltà della comunicazione e sulle ferite invisibili che ci separano dagli altri, ma anche dalla nostra stessa identità. Gasparro riesce a rendere il dramma dell’isolamento una metafora universale, trasformando la solitudine del protagonista in un percorso di consapevolezza, ma anche di speranza. Con un linguaggio sobrio, ma potentemente evocativo, La Chiocciola non solo ci fa entrare nell’animo di un hikikomori, ma ci costringe a riflettere sulle nostre paure, sulle nostre barriere e su come, a volte, il vero coraggio stia nel riconoscere la propria fragilità.
Premio Miglior Film Esordiente per il Lungometraggio sez. Professionisti del cinema a “LO SPECCHIO DEGLI OCCHI” di Giacomo Simonelli
Motivazione: Per aver saputo trattare con grande delicatezza e intensità il tema doloroso della separazione coniugale, mettendo in luce il difficile percorso di un padre che deve affrontare la frattura con la sua famiglia e l'impossibilità di mantenere un legame quotidiano con la figlia. Il regista, alla sua opera prima, dimostra una rara maturità narrativa, guidando lo spettatore attraverso il tormento interiore del protagonista, costretto a fare i conti con la perdita e il disagio di un nuovo equilibrio familiare. Con uno sguardo umano e profondo, il film esplora la solitudine, la frustrazione e il senso di impotenza di un padre che lotta per rimanere presente nella vita della propria bambina, pur essendo fisicamente lontano. Un esordio potente e genuino che affronta con grande sincerità le difficoltà emotive e psicologiche di una separazione, restituendo una riflessione universale sulla condizione umana.
CORTI SCOLASTICI
Premio Miglior Regia sez. scuole al film INCIPIT
Motivazione: Per aver saputo trattare il tema della comunicazione alternativa con tecniche di ripresa molto originali. La narrazione ben strutturata valorizza l’obiettivo del film, ovvero quello di sensibilizzare gli spettatori su una prospettiva di possibile riscatto sociale, partendo dai pregiudizi ed utilizzando l’occhio incisivo delle immagini, dei suoni e della gestualità.
Premio per la migliore Corto Sociale sez. scuole al film HEREWEGO
Motivazione: Per la coesione riuscita tra gli episodi narrati, per i ritmi dilatati che consentono alle inquadrature di soffermarsi soprattutto sui dettagli e sui richiami ai fuori campo; così facendo la narrazione viene frammentata per costruire personaggi, legami e situazioni.
Migliore sceneggiatura sez. scuole al film IL GIOVANE LUIGI
Motivazione: Una storia di amore per i luoghi e gli ambienti, fatta di attese ed aspettative culturali, ma anche di valori che debbono essere trasmessi attraverso le generazioni. Valori che riguardano anzitutto il rispetto per la nostra terra e per le nostre preziose risorse culturali come la Reggia, da salvaguardare e trattare sempre con estrema cura poiché da esse proviene la nostra stessa vita.
Miglior Regia sez. scuole al film THE DISCONNECT
Motivazione: Per la delicatezza con cui affronta il tema dell’importanza delle interrelazioni sociali ed il ruolo primario che assolve la scuola nel processo di formazione dei ragazzi.
Miglior Cortometraggio sez. scuole al film ORAO,
Motivazione: Per la cura con cui descrive il tema delle relazioni sociali, evidenziando come non basta “vedere” nella vita. bisogna imparare a conoscere e apprezzare i valori.
Miglior Cortometraggio Sociale sez. scuole al film ANTIGONE
Motivazione: Per essere riuscito a trasporre in chiave moderna il mito universale di antigone, contro il valore della violenza, sottolineando la priorita’ del messaggio di solidarieta’ e di coraggio sociale.
MIGLIOR SCENEGGIATURA sez. scuole
Miglior Sceneggiatura sez. scuole al film NAUSICAA PER
ESSERE RIUSCITO A TRASMETTERE IL
VALORE DEL CORAGGIO E DELLA
VOLONTA’ DI AGIRE IN OGNI MOMENTO
DELLA VITA, PARTENDO DALL’INVITO A
PRENDERE SEMPRE AL VOLO LA VITA E
RACCOGLIERE L’ATTIMO FUGGENTE
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA sez. scuole
Miglior Attore Protagonista sez. scuole al film ANIMA N 99 PER
LA DELICATEZZA CON CUI RACCONTA LA
SOLITUDINE DEI FIGLI DELLA LUNA, ANIME
CHE LA SOCIETA’ VEDE COME DIVERSI CON
L’INVITO AD ACCETTARLI E RISPETTARLI
NELLA COMUNITA’
MIGLIOR LAVORO DI GRUPPO sez. scuole
Miglior lavoro di Gruppo sez. scuole al film EVIL JOHNNY
PER COME E’ RIUSCITO A RACCONTARE LA
FAVOLA MODERNA TRA UN ROBOT
TECNOLOGICO E UN GRUPPO DI BAMBINI,
IN CUI EMERGE PRIORITARIO IL VALORE
DELL’AMICIZIA
MIGLIOR CORTO ARTE E SCUOLA sez. scuole
Miglior Corto Arte e scuola sez. scuole al film LA MIA PAURA
PER AVER SAPUTO DESCRIVERE QUANTO
NELLA SCUOLA DI DOMANI SIA ANCORA
FONDAMENTALE IMPARARE ATTRAVERSO
IL GIOCO ED E’ PROPRIO UN BAMBINO A
INSEGNARE CHE NEL GIOCO C’E’ LA
SPERANZA DI UN FUTURO MIGLIORE
01/01/2050