IO SONO LA FINE DEL MONDO - Duro e coerente
Angelo Duro, come potete immaginarlo: se una critica non si può proprio fare a "
Io sono la fine del mondo" e al suo protagonista è quello di aver snaturato la comicità che lo ha reso famoso nei teatri, sul piccolo schermo e sui social. Caustico, cinico, scorretto e senza alcuna emozione che traspare sul suo volto: così lo conoscevamo e così lo ritroviamo in questo film, in cui un figlio si vendica dei genitori "scorretti" con lui quando era bambino. Ora sono anziani e lui dovrebbe occuparsene, ma lo farà a modo suo...
Angelo vive a Roma e lavora come autista di servizio per persone ubriache che hanno bisogno di un passaggio sicuro (nel senso di sobrio, perché il trattamento ai clienti non è dei più delicati). Quando la sorella lo chiama per assistere i genitori durante le sue vacanze, prima rifiuta poi accetta convinto di poter avere la sua meritata vendetta dopo un'infanzia infelice. Almeno secondo lui.
Cinematograficamente costruito in modo semplice, punta tutto sullo stratagemma che è simpatico ma un po' ripetitivo, anche se nei novanta minuti di durata si può sostenere. Le battute diventano prevedibili, ma la scorrettezza è garantita e non delude mai, se ne sente il bisogno ogni tanto.
Molto del meritodella riuscita va ai due attori scelti per interpretare i suoi genitori, una sottomessa
Matilde Piana e un combattivo (ma impotente)
Giorgio Colangeli, che rendono gli sfoghi di Duro perfidamente godibili per il pubblico, quello dei suoi fan e anche quello pronto ad accettare la sfida.
11/01/2025, 09:00
Carlo Griseri