IL NIBBIO - Per ricordare, sempre
Vent'anni dopo, per ricordare e tramandare l'esempio di un uomo delle istituzioni che cercava il dialogo e la comprensione, anche nelle situazioni più drammatiche e tese:
Nicola Calipari venne ucciso il 4 marzo 2005 in Iraq, mentre stava riportando a casa la giornalista de
Il Manifesto Giuliana Sgrena (interpretata da Sonia Bergamasco, mentre Anna Ferzetti è una calibrata Rosa Calipari), e a quei suoi ultimi drammatici giorni è dedicato "
Il Nibbio", diretto da Alessandro Tonda su sceneggiatura di Sandro Petraglia.
Un omaggio doveroso, che non diventa un "santino" sterile soprattutto grazie a
Claudio Santamaria, scelta non scontata per interpretare il protagonista ma che offre al pubblico un'interpretazione misurata, sicura, credibile, rara in un cinema attuale in cui spesso si sceglie la strada della mimesi fisica, utile solo per sorprendere.
Il "suo" Calipari è l'uomo che - pur sapendo la tragica conclusione di quei 28 giorni del rapimento Sgrena da parte di un gruppo sunnita di terroristi - vogliamo salvare fino all'ultimo secondo, fino all'ineludibile conclusione.
Il regista piemontese
Alessandro Tonda, che è dovuto passare da esperienze internazionali prima di avere chance sul mercato italiano, con l'interessante esordio "The Shift", si dedica alla storia con la giusta umiltà, puntando su un cinema di matrice civile che è costruito coi fatti e non con le parole. Pochi discorsi importanti, tanta azione concreta, in un film che sceglie una tesa ricostruzione dei fatti, senza fronzoli e senza complicazioni inutili.
"
Il Nibbio" poteva essere un action muscoloso, poteva essere un retorico ritratto biografico, poteva indulgere sugli aspetti più crudi o lacrimevoli del racconto: sceglie l'essenza, a suo rischio, e trova una quadra definitiva convincente, diretta.
07/03/2025, 10:00
Carlo Griseri