Sinossi *: Nella sua autobiografia C.G. Jung racconta che non ha mai voluto visitare Roma per il timore dell’effetto che la città avrebbe potuto avere sulla sua coscienza. Cos’è che lo spaventava cosi tanto? Non si può affermare nulla su Roma, senza che l’opposto non sia altrettanto valido. E’ la coesistenza di tendenze contraddittorie che maggiormente definiscono il carattere inafferrabile della città.
Roma si può comprendere solo attraverso l’occhio dell’immaginazione. Il film e un percorso non-narrativo dello sguardo meravigliato dello straniero. sguardo, dell’outsider accecato dalla luce. La colonna sonora, composta a Alvin Curran utilizzando molteplici registrazioni raccolte in giro per le strade romane, accompagna questa esperienza visiva riportandoci alla dimensione più verace di Roma. Una visione della città in cui dialogano il sacro con il profano. Il volgare e il poetico, l’eterno e l’effimero per mostrarci una città piena di fantasmi e memorie inafferrabili.