Sinossi *: "Ho viaggiato per procura» afferma il regista, spiegando che + Com’era viaggiare in un luogo lontano quando non ne conoscevamo già il profilo, quando non si trattava di «trovare conferma a immagini che già conosciamo?"
Com’è stato riprendere un posto per la prima volta? Scorrono i panorami del Tibet, le altitudini vertiginose, i riti arcaici, la vita dei pastori nomadi. Filmare è come ricordare: si selezionano solo le parti migliori. Intanto Marcus si sente sempre più a disagio nel suo ruolo, e la nostalgia di casa si fa sentire. Forse veramente le immagini “rubano l’anima” dei luoghi? Ma l’altrove, seppur dotato di incontestabile fascino, non è salvifico. Shambala rappresenta il tentativo fallito di perdersi, non fosse altro perché le mappe satellitari ormai ce lo hanno impedito.