Sinossi *: Mosca 1968. Rubčn Gallego č un bambino nato prematuro con una grave paralisi motoria. Sua madre Aurora appena ventenne era stata mandata dal padre, un alto dirigente del partito comunista spagnolo in esilio a Parigi, a studiare all’ Universitŕ di Mosca. Qui Aurora si innamora di uno studente venezuelano e rimane incinta di due gemelli. Uno muore dopo il parto, l’altro (Rubčn) č dichiarato dai medici gravemente disabile. Mentre Aurora sta studiando per un esame suo padre Ignacio le comunica, mentendo di proposito, che anche l’altro bambino č morto. Ma non č cosě. Rubčn viene mandato come un pacco da un orfanotrofio all’altro, ma sopravvive superando difficoltŕ e umiliazioni di ogni tipo. Dopo la caduta del muro di Berlino inizia a ricercare la sua vera identitŕ. Scopre di avere origini spagnole e cerca di rintracciare qualche suo parente anche lontano. Intraprende un rocambolesco viaggio per l’Europa e finalmente nel 2001 trova sua madre con la quale vive oggi.
"Siluro Rosso" č la storia di una tenace sopravvivenza, contro ogni ostacolo: le infermiere sadiche, le prime letture, la retorica sovietica. Il racconto di Rubčn, sempre ironico e tagliente, testimonia un indomito istinto, una grande forza di spirito e attraverso tasselli di una vita vissuta e immaginata, arriva a comporre una storia di abbandono, di miseria e insieme di speranza e di coraggio. Il film dimostra la possibilitŕ di una grande intelligenza con un terribile handicap che permette a Rubčn solo l’uso di una mano, la stessa mano che imbocca in orfanotrofio l’amico Misha e che, trent’anni dopo, firmerŕ l’autografo sul suo primo libro.
Note:
Film in lingua italiana con sottotitoli in italiano su russo e francese.
Ricerca materiali d’archivio a cura di Sara Chiaretti.
Traduzione dal russo di Andrea Lena e Lucetta Negarville.
Rubčn Gallego nasce nel settembre 1968 a Mosca nella clinica del Cremlino. La madre Aurora, mandata a studiare a Mosca dal padre Ignacio Gallego, dirigente del Partito Comunista Spagnolo in esilio in Francia, si era innamorata di un giovane guerrigliero venezuelano e, dalla relazione, erano nati due gemelli. Uno morto durante il parto, l’altro, Rubčn, viene definito dai medici “una creatura impresentabile”. La diagnosi: “paralisi cerebrale”. Il bambino e la madre vivono segregati un ospedale per bambini disabili per un anno e mezzo. Nel frattempo, Ignacio Gallego, che aveva pubblicamente condannato l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe sovietiche, č costretto, per non rendere pubblico lo scandalo di un nipote malnato, a rivedere la sua posizione politica. Alla madre, mentre era impegnata a sostenere un esame all’Universitŕ di Mosca, viene detto che il piccolo č morto. Rubčn, invece, č vivo e viene affidato agli orfanotrofi e ospizi sovietici dove passerŕ 22 anni della sua vita. Riuscirŕ a sopravvivere, come dice nel libro, “perché sapeva strisciare e perché aveva i libri da leggere”. Mentre le autoritŕ avevano stabilito che, non potendo camminare, era sicuramente anche intellettualmente limitato, si fa insegnare a leggere da un compagno e passa tutta l’infanzia e l’adolescenza tra i libri. Nel 1989, dopo aver scoperto le sue origini, riesce a fuggire e dopo mille peripezie rintraccia finalmente la madre che vive a Praga dove, dopo essersi sposata e aver avuto una figlia “normale”, fa la giornalista per Radio Liberty. Oggi Rubčn vive a Friburgo con la madre e la sorella Anna. Rubčn Gallego ha descritto la sua storia, gli anni passati negli istituti per disabili e gli eventi successivi, nel suo primo libro “Bianco su nero” (il titolo nasce dal colore bianco del soffitto da lui fissato per anni dal letto d’ospedale e dal nero della sua carrozzella elettrica con cui riesce a spostarsi) pubblicato in Italia da Adelphi nel 2004 e che, in Russia, si č aggiudicato nel 2003 il Booker Prize. Il libro, scritto da Rubčn sul computer utilizzando le due sole dita che riesce a muovere, č stato pubblicato in tutto il mondo. Oltre ad essere una straordinaria testimonianza di una realtŕ sconosciuta, la narrazione colpisce per l’umorismo, la grazia, la gioia di vivere che l’autore riesce a comunicare anche nella pagine piů feroci.