Sinossi *:
Il Ladakh e l’Occidente, un gruppo di donne e tanti turisti. O meglio, tanti turisti e, in conseguenza, un gruppo di donne.
La Women’s Alliance of Ladakh nasce nel 1991 per preservare la cultura e l’agricoltura del Ladakh, regione indiana parte dello stato di Jammu e Kashmir, al confine tra Pakistan, India e Cina. Un deserto d’alta quota, sui 4500 m in media, che dal ’74 ha aperto le porte al turismo occidentale. Un equilibrio precario con un ambiente difficile che le attività tradizionali della popolazione hanno permesso di mantenere nel corso dei secoli, e che oggi rischia di compromettersi a causa della modernità, delle abitudini e dei modelli che i visitatori contribuiscono a diffondere. Gli uomini abbandonano i campi per lavorare nell’esercito o nel turismo, i ragazzi per emulare uno stile di vita occidentale e le donne rimangono a casa con un carico di lavoro sproporzionato e un focolare domestico trascurato. E’ per «invogliare un turismo positivo» che è sorta la Women’s Alliance, come racconta Rinchen Dolkar, segretaria dell’associazione, e grazie anche al contributo di Helena Norberg-Hodge, linguista svedese, tra le prime occidentali a penetrare nel territorio, nel 1975, e a rendersi conto del cambiamento che si stava innescando.
I meetings, incontri con altri gruppi di donne nelle aree più remote della regione, per “educare” a non usare la plastica e i fertilizzanti chimici, i negozietti di artigianato sulle “vie dei trekking”, un ristorante di piatti locali e prodotti degli orti, i workshops per mostrare ai turisti le proprie attività tradizionali… Sono solo alcune delle iniziative della Women’s Alliance, oggi composta da oltre 6.000 membri, che sviluppa i suoi progetti sull’esigenza di trovare un punto d’incontro tra l’interesse degli occidentali e il benessere dei locali.
A raccontarlo, qui, oltre ad un insegnante (T.T. Namgyal) che ben conosce il loro operato, sono alcune di queste donne, tramite le loro attività nell’associazione: Rinchen Dolkar, segretaria della WAL e figlia di uno dei suoi membri fondatori, Tashi Lamo, che si occupa del negozietto di Leh e fa parte del gruppo “meeting nella Zanskar Valley” ed Helena Norberg-Hodge che, con una visione occidentale, traduce la storia del Ladakh e del suo popolo ad un pubblico esterno, avvertendo la necessità di diffondere loro informazioni su come "la gente viva davvero nel West".

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