Sinossi *: Malattie rare imperversano senza una cura nè un umano sociale riconoscimento.
La causa è probabilmente da ricercarsi nel “tossico” che ci avvolge, con le sue innumerevoli spire invisibili, note o sconosciute, figlie di un mondo sempre più chimico.
Quanto “TOXIC” intorno a noi, nelle nostre case, nelle scuole, nell’aria, nei prodotti che usiamo per lavare e ancor peggio per lavarci, nei luoghi di lavoro, nelle macchine, persino nel verde e dentro ai fiori.
La soluzione purtroppo ancora non esiste. Se non nel prendere seriamente consapevolezza della situazione.
La nostra inchiesta spazia nell’ambito di una trentina d’interviste (tra malati, medici, ricercatori, enti, associazioni) e prova a smascherare la realtà italiana.
Non senza uno sprazzo di speranza e di alternativa equosolidale ad un modo di vivere un po’ stretto a troppi di noi.
Che comunque siamo i primi nel nostro piccolo a correre come criceti nella loro ruota, senza sapere dove andiamo, cosa compriamo, cosa buttiamo... perchè non impariamo a guardare, a ricercare, a mettere in dubbio i luoghi comuni, le abitudini radicate?
E’ ora di chiederci cosa si celi dietro le nostre scelte quotidiane, è ora di scegliere togliendoci il fumo dagli occhi.
Il punto di vista dal quale analizziamo la situazione passa come un testimone dalla voce di un suicida alla rabbia dei malati che lottano, dagli occhi di bambini inconsapevoli alla forza di un nuovo eroe anziano che proprio per i bambini si batte. E vince.
Certo..se il mondo fosse a misura di MALATO o di BAMBINO non ci sarebbero problemi. Una riflessione interessante ci può portare a considerare i malati come “un campanello d’allarme” per il tasso di inquinamento che ognuno di noi ha al suo interno. Ma siamo in pochi a fare tali pensieri.
Peccato.. perché poi alla fine siamo tutti intossicati.
Ma solo i malati se ne accorgono.
E i bambini ne pagano le amare conseguenze.