Sinossi *: A errare in una Roma desolante e senza più cinema aperti, ravvisiamo una bambina e una giovane ragazza, docilmente spaesata, che si apprestano a compiere una missione: il recupero di un raro vestigio, una pellicola contenente una inestimabile testimonianza poetica sulla magia del Cinema.
Le insegue un bizzarro detective filippino, intralciato da una maliarda femme fatale e da una lolita da strapazzo, che tenta, goffamente, di anticipare le due nel ritrovamento dell’ambita pellicola. Il detective scopre che sono dirette ad un cineclub abusivo nascosto ai margini della città, laddove un saggio precettore della bambina, custode del segreto (di uno o più segreti che coinvolgono anche una seconda misteriosa bambina), possiede l’indispensabile esemplare di pellicola. Per poter giungere a destinazione e fare propri i contenuti della preziosa poesia, utile a ridar vita ad almeno un cinema, sarà doveroso tornare dove quegli stessi cinema di un tempo hanno chiuso i battenti per far posto a multiplex e istituti del credito vari. Vi hanno preso letteralmente dimora eterogenee forme di fauna umana che nelle loro eccentricità e idiosincrasie arrischiano nel ravvivare quei posti in avanzato stato di abbandono e degrado, rendendole spettatrici di forme di protesta, situazioni grottesche e surreali, vitali manifestazioni di natura artistica.
Una regista decide di documentare i fatti, ricostruendoli attraverso le testimonianze della ragazza, vettore all’alba di una nuova era.