Note:
Palermo: i destini incrociati di La Torre e Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. un film documentario di Paolo Santolini scritto da Attilio Bolzoni, Paolo Santolini e Michele Astori.
Ai primi di dicembre del 2011 al giornalista Attilio Bolzoni viene chiesto se vuole scrivere un libro su quattro italiani uccisi a Palermo, venti e trent’anni fa. Quattro biografie. Sul segretario del partito comunista italiano della Sicilia Pio La Torre, assassinato il 30 aprile 1982. Su Carlo Alberto dalla Chiesa, generale dei carabinieri e prefetto di Palermo fatto fuori il 3 settembre 1982. Su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, giudici saltati in aria il 23 maggio e il 19 luglio del 1992. Inviato di Repubblica, conoscitore e testimone di tutte le vicende di mafia dalla fine degli Anni Settanta, Bolzoni decide di tornare a Palermo per raccogliere materiale per il suo libro. Questo viaggio in Sicilia, giorno dopo giorno, diventa molto di più di un lungo reportage ed è la riscoperta di una storia comune attraverso i ricordi e i sentimenti di una città, Palermo, martoriata da trent’anni di bombe, corpi carbonizzati, funerali, omelie rabbiose. Un cimitero a cielo aperto dove i drammi privati sono diventati drammi pubblici. Sono gli amici, i colleghi, i familiari, tutti quelli che hanno lavorato al fianco degli uomini uccisi tanto tempo prima, che raccontano le vittime ma contemporaneamente raccontano se stessi immersi in quel mondo ai confini del mondo. Parlare di La Torre e dalla Chiesa, Falcone e Borsellino, è come guardarsi dentro e accorgersi che è cambiato davvero poco nelle loro esistenze. E’ trascorsa una vita e non sanno ancora perché quegli uomini sono morti, chi ha ordinato la loro fine, perché qualcuno ha deciso di eliminarli. In realtà il film è un’esplorazione fra i sopravvissuti di una stagione terribile. Di quelli che sono stati definiti i «delitti eccellenti» di Palermo si conosce tutto e si conosce nulla. Nei bracci delle carceri speciali sono sepolti solo sicari mafiosi, sono loro gli unici mandanti che quest’Italia è stata in grado di individuare e di accettare come colpevoli. Il resto è ancora mistero. Pio La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano quattro italiani fuori posto. Personaggi troppo veri per un’Italia di egoismi e di convenienze. Il tempo non passa mai.