Fondazione Fare Cinema
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locandina di "¡VIVA KINO!"

Cast

¡VIVA KINO!


Regia: Lia Giovanazzi Beltrami
Anno di produzione: 2017
Durata: 60'
Tipologia: documentario
Genere: religioso/sociale
Paese: Italia/Messico/USA
Produzione: Aurora Vision
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di proiezione: HD, colore
Ufficio Stampa: Arianna Monteverdi
Titolo originale: ¡VIVA KINO!
Altri titoli: Un Missionario a Cavallo

Sinossi: Cavalcando tra le missioni fondate da un gesuita nel XVII secolo, Maria, giovane istruttrice di rodeo, scopre le origini della devozione diffusa in tutto il Messico verso padre Kino. Suo padre, Josè Luis, e gli zii da decenni compiono pellegrinaggi a cavallo sulle rotte del padre del deserto. Con loro, c’è anche il ranchero scrittore Richard Collins, dell’Arizona. La loro amicizia, in nome di padre Kino, supera anche in muro più degradante lungo il confine. Durante le cavalcate Maria impara a conoscere le missioni fondate da padre Kino, le sue scoperte geografiche, astronomiche, in agraria, il suo essere stato il primo a costruire il sistema del ranch, ma anche fondatore dello stato dell’Arizona e grande apostolo dei Tohono O’Odham, i Pime, il “popolo del deserto”. Maria compie anche un viaggio interiore, che la porta a confrontarsi con l’attualità molto dura delle regioni di confine. La vita dei Tohono O’Odham è molto difficile e l’ipotesi dell’estensione del muro, che taglierebbe in due le loro terre, è incombente. Il deserto percorso dai traffici dei narcos, ha cambiato il volto di una terra dura ma stupenda. Il dramma dei deportati e dei clandestini, che vede infrangersi tante vite umane, è lì davanti a loro. I centri di accoglienza compiono un lavoro sovraumano e sono intitolati a padre Kino, la Kino Border Initiative. Maria e gli altri cavalieri, seguendo i passi di Kino, ci raccontano la storia del gesuita venuto dalla Val di Non, e insieme la complessità di un mondo contemporaneo pieno di contraddizioni, ma che proprio da padre Kino trae ispirazione per andare avanti con speranza.

Sito Web: http://

"¡VIVA KINO!" è stato sostenuto da:
Trentino Film Commission
Associazione Culturale P. Eusebio F. Chini
Fondazione Sant’Ignazio
Gesuiti Provincia Euromediterranea
Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede (Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale)


Note:
Il film
La narrazione si snoda tra i pensieri di Maria, le interviste ai protagonisti e alcuni estratti originali delle lettere di padre Kino, scritte nell’arco della sua vita. Sono documentate le attività della Kino Border Initiative a favore dei deportati e dei clandestini. Il Grupo de danza tradicional Tohono de Quitovac racconta le gesta e le speranze dei popoli del deserto da troppo tempo privati della loro dignità, e la loro devozione a padre Kino. La grande festa di Magdalena de Kino mostra la vitalità del nome del gesuita nella vita quotidiana.
Le riprese sono state realizzate in tutti i luoghi originali in cui ha operato padre Kino, anche laddove gli scontri tra i narcos hanno reso difficile il lavoro. Gli inediti dei cavalli lungo il muro di confine alla frontiera di Nogales, vogliono essere un segno di contraddizione e di speranza.
La colonna sonora originale è stata composta interpretando le sonorità del popolo Tohono, i ritmi messicani e le ballate del West, con la straordinaria presenza della canzone “Deportee” di Woody Guthrie.

Padre Kino
Padre Eusebio Kino (Chini in origine) nacque nel 1645 a Segno, in val di Non. Durante una seria malattia promise a Dio che sarebbe diventato Gesuita in caso di guarigione. Così fu. Il suo desiderio di seguire le orme di Francesco Saverio in Cina e Giappone non fu ascoltato, ma la meta fu altrettanto importante, il Messico. Attraccò a Vera Cruz nel 1681. Fondò le prime missioni nella Bassa California, in Arizona e nello stato di Sonora.
Dedicò i suoi sforzi per aiutare i Nativi Pime a migliorare la loro vita quotidiana e spirituale. Era sempre al loro fianco, difendendoli dagli abusi dei conquistatori, insegnò loro l’allevamento del bestiame e nuove forme di coltivazione.
Fu anche un esploratore straordinario, geografo, cartografo, astronomo e cow boy. Fu il primo a definire la California come penisola, percorrendola a cavallo e disegnandone i confini. Morì nel 1711 dopo aver viaggiato di sicuro più di 12.800 chilometri cavalcando il suo cavallo tra deserti e terre sconfinate.
Il linguaggio semplice e intenso permetterà al pubblico più giovane di seguire il percorso, riscoprendo le virtù del coraggio e la curiosità del viaggiatore.


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