Sinossi *: "Esso appare, non appena si entra, violento, e vi sbalordisce di colpo con il terrificante incubo di un calvario. È come il tifone di un'arte sfrenata che passa e vi trascina."
La pala di Isenheim (1518), ora nel Museo di Unterlinden a Colmar, opera del grande pittore Mathias Gruenewald, appare e scompare in questo racconto in movimento come una intermittenza impazzita dell'occhio che, accecato, offusca lo sguardo e cattura la preda. Schegge di un polittico che sillabano una teoria del dolore, e della felicità che cade.