Sinossi *: Un film documentario “politico” sullo stato presente dell’Italia, che racconta questi anni confusi e tesi, mentre il nostro paese sta cambiando, rapidamente. È un film collettivo di giovani e giovanissimi registi. Le sue storie I cani di Catania La notte e i branchi di cani randagi, feroci e teneri. Si finisce come si è iniziato: col vuoto. La notte e le strade deserte, i cani che scorrazzano. E questo è davvero il rischio dei nostri giorni: che nell’assenza dello stato e della politica sia il puro spirito animale a dominare. Tra il giardiniere che reinventa e i cani sbandati è l’Italia di oggi. Il giardiniere della fiumara In una fiumara, quasi una discarica di rifiuti, un ragazzo costruisce il suo giardino di meraviglie assortendo materiali di recupero, proprio dove passerà, se mai, il favoloso ponte sullo stretto. Così si apre il film: forse è una metafora di quello che vedremo. Un vuoto, pieno di quello che può sembrare soltanto spazzatura, rifiuto già usato, scarto. Ma c’è una mano intelligente e un animo sensibile che raccoglie e salva, assortisce e dispone e di tanti pezzi fa un piccolo luogo in cui sedere e pensare. Questo è l’Italia oggi? Resti spezzati di un passato, un vuoto disordine che dobbiamo con pazienza ricostruire? Il guerriero e la casalinga Roberto e Consiglia che lottano contro la privatizzazione dell’acqua a Napoli. Lei è mamma e casalinga, bussa porta a porta e cerca di convincere le signore che tornano da fare la spesa. Lui è pieno di rabbia, arringa le folle e urla improperi dal megafono della sua auto. Vogliono farsi sentire “dai politici”… Come fare? Il microscopio Una coppia di sposi scienziati lotta per riavere il microscopio elettronico con cui studia da anni le nanopatologie ambientali e incrimina inquinatori e politicanti. Una storia di normale mala università oppure un congiura per non permettere a due liberi ricercatori di dimostrare quante porcherie ingoiamo tutti i giorni. Riusciranno i nostri eroi a riavere il loro potentissimo strumento di guerra…? Il venditore d'acqua La giornata di Dunat nella campagna pugliese. Dunat ha scavato il suo pozzo abusivo e vende acqua a chi non ce l’ha. Illegale? Ma se l’acquedotto non esiste, come avere l’acqua? Ma se le case sono state costruite senza permesso, perché fare un acquedotto? Un quotidiano molto italiano, fatto di piccola illegalità tollerata da tutti perché necessaria. I resistenti del nord-est La lotta di un presidio, giovani operai casalinghe e pensionati per bloccare l’apertura di una zincheria sotto la quale si teme siano sepolti rifiuti tossici. Siamo a San Pietro frazione di Rosà provincia di Vicenza, davanti alla zincheria più grande d’Italia, in mezzo alle donne e agli uomini del presidio che sono qui da quattro anni. Il loro presidio è una presenza fisica per cercare di bloccare l’apertura della fabbrica, costruita in mezzo alle case, in piena zona di acque sorgive. Clelia, Daniele, Lorenzo e gli altri sono convinti che sotto la fabbrica siano stati interrati rifiuti tossici e parlano apertamente di ecomafia. Fino a oggi sono riusciti a fermare la zincheria, soli contro tutti, ma adesso la fabbrica è pronta. La Provincia tra pochi giorni deciderà se, per iniziare i lavori, serva una valutazione di impatto ambientale oppure se la produzione possa partire così. Vinceranno gli eroi del presidio o la forza del capitale? L'avvocato della strada Un gruppo di avvocati ha aperto a Torino uno sportello per difendere e aiutare chi non ha soldi, non può permettersi di pagare una parcella e si trova stritolato dagli ingranaggi inesorabili della legge. Seguiamo dall’inizio alla fine due storie: Sofien e Moira, che stanno per essere sfrattati, Raffaele e Tatiana, marito e moglie, persi in una burocrazia kafkiana: lei non può avere il permesso di soggiorno perché lui non ha casa, ma lui non può abitare da lei perché altrimenti non gli assegneranno mai una casa. Storie di ordinaria burocrazia … fino all’epilogo.