Sinossi *:
Arnold è un “mostro”. Vede la realtà nella sua assurda essenza e più niente lo tocca in profondità. È ormai uscito dalla condizione umana. La vita intorno a lui scorre assurda e priva di significato. L'uomo per starci dentro deve farsi a sua volta assurdo e indifferente, una condizione che Arnold non accetta. Di fronte ad un calendario sceglie il giorno del suo suicidio, un giorno tra gli altri, dettato dal caso. La morte gli è indifferente e così come si programma un viaggio, un appuntamento, la vita in generale, lui programma la sua morte. Durante il periodo che lo separa dal suo congedo dalla vita Arnold incontra delle persone e prova delle emozioni, sente dei frammenti di vita ma solamente per alcuni istanti. Guarda la vita che sa essere sempre identica a se stessa e che non cambia, senza mai trovare nulla che lo porti e sentirsela vicina.

Cast

Interpreti:
Arnold Pasquier (Arnold)
Nedjma Merahi (Fidanzata di Arnold)
Gabriel Joly Di Nunzio (Amico di Arnold)
Bruno Clairefond (Lʼuomo del cane)
Alice Schneider (Donna nel Ristorante)
Coralie Revel (Donna nella chiesa)
Jean-Francois Derres (Il prete)
Laurette Pasquier (La vicina)
Nora Ez-Zebydy (La cameriera)
Dalila Cortes (La coreografa)
Maeva Combescot (Una ballerina)
Gaetan Le Marchand (Un ballerino)
Olivier Renouf (Un ballerino)
Elise Ladoué (Una ballerina)
Fabien Monrose (Un ballerino)

Soggetto:
Sergio Canneto

Sceneggiatura:
Sergio Canneto
Licia Eminenti
Eugenio Premuda (Consulenza)

Musiche:
Claude Debussy
Giuseppe Ielasi

Montaggio:
Sergio Canneto
Eugenio Premuda (Consulenza)

Scenografia:
Sergio Canneto

Fotografia:
Marco Ferri

Suono:
Giuseppe Ielasi
Michele Conti

Casting:
Diego Governatori
Lea Ines Cohen

Produttore:
Sergio Canneto
Valeria Belbusti

Operatore:
Marco Ferri

Assistente alla Regia:
Lea Ines Cohen

Produttore Esecutivo:
Valeria Belbusti

Assistente Operatore:
Sofiane Bedrane

Post-Produzione:
Marco Ferri

Locations:
Diego Governatori

Locations:
Lea Ines Cohen

NOTIZIE 'Il 5 Aprile Mi Uccido'



Note:
La storia è ispirata dall'ultima fase scritta da Cesare Pavese prima del suicidio (“Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi”) e dalla poetica dell'assurdo di Albert Camus.

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