Sinossi *: Nonostante si mettano spesso in antagonismo i bisogni corporali con quelli spirituali tra cibo e spiritualità c’è un rapporto molto stretto. Basti pensare al pane e al vino nell’Eucarestia della religione cristiana, all’alimentazione vegetariana di certe religioni orientali, o all’uso del digiuno nel Ramadan. Il cibo come storia e cultura, memoria e gusto, concetto rituale e simbolico, incontro e integrazione, ma anche mezzo per capire meglio l’identità delle diverse culture, lo spaesamento e il disagio nel loro processo di integrazione.
STORIE VALDESI
La nostra storia si svolge come un vero e proprio viaggio nel territorio Valdese con alcuni personaggi della Val Pellice (Torino) come un pastore donna o Walter Eynard che della cucina valdese ne ha fatto il simbolo del suo ristorante a Torre Pellice, ma anche alcuni produttori di carni e formaggi tipici che legano il gusto del territorio all’identità religiosa. I Valdesi sono un movimento di rinnovamento sorto a Lione ad opera di Valdo nel XII sec, il quale predicava la povertà e il ritorno al vangelo. Dalla Lombardia i Valdesi si svilupparono in tutta Europa. Numerose furono poi le vicissitudini storiche, dal massacro dell’esercito di Vittorio Amedeo I° di Savoia nel 1655, alla riabilitazione del movimento da parte di Carlo Alberto nel 1848. Dal 1967 fanno parte della Confederazione Evangelica Italiana e numerose comunità si trovano un po’ in tutta Italia, ma soprattutto nelle valli Piemontesi e Lombarde. Ed è da questa posizione geografica che l’alimentazione tradizionale delle comunità riflette il gusto tipico dei paesi del nord. Una cucina profondamente legata alla storia e all’ambiente: si richiama infatti a situazioni legate alla permanenza o al passaggio di popoli differenti.
STORIE BENEDETTINE
La storia si svolge nel convento dei monaci benedettini di Vallombrosa in provincia di Firenze. In questo monastero situato a circa 1200 metri di altezza, circondato da una splendida foresta creata e curata dai monaci che proprio grazie ai prodotti della natura producono liquori, miele, balsami e oli medicinali. Rimasti in pochi, non più di 15, a gestire un complesso architettonico la cui costruzione iniziò nel 1038, i monaci continuano però a seguire un percorso spirituale e di lavoro iniziato prima da S.Benedetto con il precetto “Ora et Labora” continuato in seguito dal fondatore dell’Abbazia Giovanni Gualberto.
STORIE DI SIKH
L’India che si fa Padania: barbe lunghe, turbanti rossi gialli neri e blu, curry e parmigiano, frittelle rosse e pugnali, bracciali e campanili. Nel quadrilatero Verona, Brescia, Parma e Reggio Emilia i Sikh sono almeno 30.000. C’è un grande tempio a Novellara, dove ruota la nostra storia, il cui protagonista è Jot, un giovane Sikh di circa 21 anni che insieme al padre e alla madre ci conducono dentro un mondo fatto di canti, cucine gratuite, preghiere. Una giovane religione nata nel 1500 nel Panjab (India del nord) ad opera di Guru Nanak, dove l’affermazione dell’uguaglianza di tutti uomini e il superamento del sistema delle caste sono tra i principali principi.
STORIE BUDDISTE
La storia è ambientata nell’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (Pisa) uno dei più importanti monasteri buddisti Occidentali dove diverse volte ha anche risieduto il Dalai Lama. Qui alcuni monaci e i due maestri spirituali del centro raccontano del loro rapporto con il cibo, ponendo l’attenzione sia al rispetto dell’ambiente che a quello per tutti gli esseri viventi, ma anche a come l’alimentazione possa diventare pratica quotidiana di meditazione. Parte del cibo vegetariano consumato nel monastero viene coltivato all’interno dell’istituto seguendo sia i metodi tradizionali legati ad antiche usanze tibetane, sia quelli più avanzati della biodinamica.
STORIE DI CLAUSURA
“Storie di Clausura” è ambientato tra le colline nella provincia di Macerata, in un Convento di clausura delle monache Benedettine.
Come non era mai accaduto prima le suore hanno acconsentito al regista Piero Cannizzaro di raccontare in questo film-doc la loro vita oltre la grata. Il termine clausura deriva da claustro, chiostro, un luogo recintato , delimitato, dal quale le monache non escono mai ad eccezione di situazioni particolari, o di malattie dei parenti più stretti.
In questo monastero le monache producono tutto ciò di cui hanno bisogno, dal frumento all’olio, dagli insaccati agli ortaggi, dalla frutta alle uova, ma non solo. Le Benedettine di Monte S Martino che seguono la Regola di S. Benedetto “Ora et Labora” si adoperano anche in molte altre occupazioni, dalla pittura, ai ricami degli arredi sacri, attività che vengono scandite dalle pratiche spirituali delle preghiere, dei canti, e dei vespri. I pasti sono un momento di comunione, ma non nel chiasso, nel chiacchiericcio come avviene comunemente al di fuori, il pranzo è per le monache una liturgia, un rendere “lode al Signore” perché la preghiera e il cibo sono due “strumenti” che consentono loro di star bene e di trasmettere un messaggio positivo a chi sta fuori secondo i dettami di S Teresa d’Avila “Quando il corpo sta bene l’anima canta”. Alla fine del documentario la madre badessa racconta il perché le sorelle abbiamo acconsentito all’unanimità di aprire le porte del loro convento per la realizzazione di questo film documentario.
STORIE EBRAICHE
La storia ruota attorno a Donatella Limentani, un’ebrea che vive a Roma e ha dedicato la sua vita a raccogliere le ricette di cucina della tradizione Ebraica. Girato nel ghetto di Roma, il documentario attraverso varie testimonianze di ebrei che seguono i numerosi precetti della cultura ebraica, ci da uno spaccato di questa antichissima religione. Un viaggio tra sapori e colori dei piatti askhenaziti e sefarditi, tra riti e ricette nate dall’incontro di culture diverse e lunghe diaspore. In definitiva un viaggio nella memoria.
STORIE DELL’ISLAM
La nostra storie è ambientata a Torino durante l’ultimo festival di Torino e Spiritualità. Il protagonista del film-doc è Abdelaziz, uno degli Imam di questa città. Persona aperta al dialogo con le altre comunità e desideroso di creare un rapporto solido con la cultura occidentale, Abdelaziz ci conduce nell’affascinante realtà mussulmana. Anche se sono diverse le testimonianze presenti in questa storia, come quella del sociologo Khaled Fouad Allam o quelle della ricercatrice Nesa Elouafi, dello scrittore iraniano Hamid Ziarati o quella di Mohamed che ha aperto con successo una pasticceria di dolci tipici mediorientali proprio nella Piazza di Porta Palazzo, oramai diventata un punto di riferimento non solo per la comunità araba, ma per tutta la città di Torino. Tra le testimonianze sono presenti anche lo scrittore Vacis ed Eric Vassallo di Torino.
STORIE DI OSHO
Nella Comunità di Osho a Miasto in provincia di Siena si mangia vegetariano. Questa non è un’imposizione di ordine ideologico, ma una scelta che aiuta a raggiungere la leggerezza necessaria alla meditazione. Nei gruppi di crescita spirituale di questa comunità, il cibo e tutti quei gesti che accompagnano il rito del “mangiare” spesso vengono usati come pratica di meditazione e di consapevolezza. La filosofia di Osho è una sintesi delle culture Orientale ed Occidentale in cui la meditazione orientale, e la terapia occidentale si fondono nei loro aspetti più significativi:quello più sociale, conviviale, di celebrazione e quello fatto di interiorità, di silenzio meditativo, dell’essere con se stessi che rendono la meditazione accessibile al mondo occidentale.
Note:
"Il Cibo dell'Anima" è un progetto di Piero Cannizzaro realizzeto attraverso 8 film/documentari: "Storie Buddiste" (2006), "Storie dell'Islam" (2007), "Storie Valdesi" (2007), "Storie Sikh" (2007), "Storie di Osho" (2006), "Storie di Clausura" (2007), "Storie Francescane" (2007) e "Storie Ebraiche" (2006), ambientati in altrettante comunità spirituali sull tema del cibo e della spiritualità.
"Il Cibo Dell'Anima" è diviso in due parti:
- Prima Parte: "Storie Ebraiche", "Storie dell'Islam", "Storie Buddiste" e "Storie di Sich" (durata 84').
- Seconda Parte: "Storie di Osho", "Storie di Clausura" e "Storie Valdesi" (durata 80').
Dal 2006 sono state fatte una serie di proiezioni con gli 8 film/documentari separati.