Sinossi *: Carla è la figlia minore della vedova Dondi, donna della più piccola borghesia che fa pantofole per sostenere il magro bilancio famigliare. La ragazza viene iscritta a una scuola di formazione professionale per dattilografe. A scuola fa quello che deve fare, senza una vera passione o una convinta determinazione. In testa ha altri pensieri, altri sogni e un gran paura di buttarsi nella mischia. Finita la scuola Carla trova lavoro presso la Transocean Limited Import Export Company, piccola ditta in piazza del Duomo. La dirige il misterioso signor Praték, che non sembra avere grandi riguardi per i suoi dipendenti e che addirittura fa delle esplicite avances alla povera Carla. La quale scappa inorridita dalla mamma per dirle che non vuole più sapere di quel lavoro. Ma la madre le fa dice chiaramente che trovare un lavoro non è facile di questi tempi, e la figlia non può permettersi di perderlo. La storia si chiude con Carla pronta ad affrontare una nuova giornata di lavoro, sospesa tra rifiuto della società e apertura verso la vita.
Note:
Il film nasce dal poema di Elio Pagliarani La ragazza Carla (1960), considerato uno dei capolavori della letteratura italiana del XX secolo, ambientato nella Milano del dopoguerra e ancora incredibilmente attuale.
Il film è stato concepito per la Milano dell’Expo e nasce dall'iniziativa di un gruppo di ‘milanesi del cinema’ che, in un momento in cui è sotto all’occhio dei media di tutto il mondo, hanno voluto mostrare Milano al di là dei luoghi comuni e hanno voluto dire che a questa città vogliono bene, soprattutto nei suoi aspetti più nascosti. Quelli che racconta il poema di Pagliarani