Sinossi *: Milano, giorni nostri. Notte. Tre ragazzi, sui diciotto anni, a bordo di un Suv, percorrono le strade deserte del centro città. All’improvviso fermano l’autovettura in prossimità di un parco, scendono e aggrediscono un passante occasionale, lasciandolo steso sull’asfalto, in un lago di sangue e privo di conoscenza. I tre scappano via in preda all’euforia, e negli istanti successivi all’aggressione, non danno l’impressione di aver capito la gravità di ciò che hanno fatto.
Il film, con l’intento di svelare la motivazione del gesto, è diviso in tre episodi che raccontano i momenti precedenti e successivi all’accadimento dal punto di vista di ognuno dei tre protagonisti: Riccardino, il più timido, riconosce nell’aggredito un amico di infanzia e decide di raggiungere quella sera stessa il pronto soccorso dove è stato ricoverato per sincerarsi delle sue condizioni di salute; Giovanni usa le fotografie scattate durante l’aggressione, con la sua reflex digitale, come portfolio per entrare in una prestigiosa scuola di fotografia e diventare un famoso fotoreporter, seguendo le orme del padre; Cosimo passa la giornata del suo compleanno a bordo del Suv che gli è stato appena regalato in attesa di ricevere l’incoronazione alla guida dell’azienda di famiglia, ma avrà una brutta sorpresa: l’azienda chiude l’attività.
Alla fine del racconto, non verrà data allo spettatore alcuna spiegazione plausibile che giustifichi l’ aggressione. Il film, che prende spunto dai fatti di cronaca, non vuole indicare facili soluzioni, vuole piuttosto far riflettere sulla situazione dei giovani d’oggi, che vivono una condizione di precarietà di affetti, di relazioni e di progetti: così privi di certezze e di punti di riferimenti, restano sospesi in una dimensione temporale senza passato né futuro… in un presente Assoluto.