Sinossi *: Nella Valle del Belice, il cuore della Sicilia Occidentale, rimangono ancora i ruderi dei paesi abbandonati dopo il terremoto del 1968.
Sono il condensato visibile di un trauma, evocativi e inquietanti.
Li ho immaginati come opere di Land art che nel tempo, assecondando la volontŕ dell’artista, si possono disfare fino a scomparire.
Ma ad esse mancano la targhetta e una breve descrizione che ce li facciano capire. A chi tocca rinominarli? A chi tocca descriverli?
A coloro che hanno mantenuto un legame con i ruderi. A Vito, Michele, Caterina, Pasquale, Maria, Biagio..ognuno lo fa a modo suo: chi con una fotografia ai suoi compaesani sulla vecchia scalinata, chi con una poesia nella casa sventrata o un pranzo nel rudere, con una canzone, con un racconto collettivo nella vecchia chiesa..