Sinossi *:
Il documentario è un viaggio alla scoperta del movimento e dell’interesse che suscita, stimolando lo sviluppo di forme artistiche e tecnologiche. Il filo conduttore di questa esplorazione è l’animazione, ossia la facoltà che consente agli esseri umani di rappresentare ciò che è vivo o che sembra vivo. Il percorso si sviluppa attraverso diversi mondi: dal teatro giapponese Bunraku, i cui pupazzi sono mossi con tecniche tradizionali altamente sofisticate, per arrivare alle ultime frontiere della robotica, capaci di interagire con l'uomo o di adattarsi all’ambiente circostante. L’indagine si estende all’artificio della stop-motion, una tecnica cinematografica ormai classica, e culmina con le "Strandbeest", strutture cinetiche animate dal vento, che si muovono in simbiosi con la natura. Grazie alle testimonianze e ai racconti di protagonisti delle arti visivo-performative e della ricerca scientifica, ogni capitolo del documentario svela un frammento fondamentale di ciò che può essere inteso come animazione, dove il confine tra il naturale e l'artificiale, tra l'immobile e il dinamico, è sottile. Un racconto che invita a riflettere su come l’animazione non sia solo una manifestazione propria dell’ingegno umano, ma anche uno strumento per comprendere il mondo e le sue infinite possibilità.