ART. 27 - Il diritto di "vivere", anche in carcere


Il comma 3 dell'articolo 27 della nostra Costituzione sancisce il diritto a un percorso di reinserimento per i carcerati


ART. 27 - Il diritto di
Quattro istituti carcerari (Milano Bollate, Venezia Giudecca, Roma Rebibbia e Palermo Ucciardone) per definire un quadro della situazione penitenziaria italiana (i dati si riferiscono al 2012, e se qualcosa da allora fosse cambiato sarebbe - purtroppo - senz'altro in negativo...) relativamente all'articolo 27 della Costituzione Italiana, e in particolare a quel suo comma 3 che definisce il diritto a un percorso di reinserimento per ogni carcerato.

Un diritto per l'individuo che rappresenterebbe anche un vantaggio per la società, se è vero - come detto nel documentario, e non abbiamo motivo di non crederlo vista la dovizia di dettagli e informazioni che i tre autori, Elia Agosti, Laura Fazzini e Luca Gaddini, sono riusciti a raccogliere - che 8 su 10 dei detenuti usciti senza aver potuto fare "qualcosa" durante la pena tornare a delinquere, a fronte dei soli 2 su 10 che invece hanno avuto opportunità (varie) in carcere.

Partendo da testimonianze di costituzionalisti ed esperti dell’ambiente penitenziario, senza tralasciare la voce di chi il carcere lo ha vissuto e lo vive sulla propria pelle, i tre autori (tutti under 30) hanno compiuto un viaggio doveroso e importante, portando di fronte al pubblico una realtà troppo poco raccontata e troppo spesso dimenticata.

Troppo spesso i carcerati - che già devono affrontare numerose altre problematiche, prima tra tutte quella del sovraffollamento - vengono lasciati a loro stessi (per mancanza di fondi o per miopia delle istituzioni) e inevitabilmente il loro destino, una volta usciti, si fa' molto più complicato: chi ha trovato lavoro in un piccolo orto interno al carcere, o in un laboratorio tessile, o in una lavanderia, ha invece (spesso) ritrovato sé stesso e il proprio posto nel mondo. "Ci siamo accorti - hanno detto gli autori - che molte delle persone che abbiamo visto in carcere erano come noi, gente "normale" che ha fatto un errore: può succedere a tutti, ed è quindi dovere di tutti fare in modo che il sistema penitenziario diventi più "umano", in tutti i sensi".

19/04/2013, 17:30

Carlo Griseri