SMETTO QUANDO VOGLIO - L'incontro con regista e cast
Arriva nelle sale il sei febbraio l'opera prima di
Sydney Sibilia, "
Smetto quando voglio", con Edoardo Leo, Pietro Sermonti, Valeria Solarino, Libero de Rienzo, Paolo Calabreisi, Valerio Aprea, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia e Neri Marcorè.
Pietro Zinni (Edoardo Leo) è un genio della neurobiologia che, a causa dei tagli universitari, viene licenziato. Insieme ad altri conoscenti, professionisti in diversi settori ma ormai ai margini della società, decide di produrre una nuova droga, potentissima e non ancora riconosciuta illegale, da vendere nelle discoteche. Il successo è immediato, ma si rivelerà difficile da gestire.
In merito all'idea di partenza del progetto, il regista ha rivelato: “ Si tratta di un'avventura cominciata tanto tempo fa. Noi volevamo fare intrattenimento, la satira sociale è una componente aggiuntiva. Insieme ai co-sceneggiatori ci siamo sforzati di dare un linguaggio forbito ai personaggi e si sono rivelati tutti molto bravi, soprattutto sull'effetto naturale e spontaneo finale”.
Riguardo all'esercizio sul lessico,
Edoardo Leo ha ammesso: “Quando ripetevo le formule chimiche non capivo assolutamente nulla e ancora adesso ignoro il significato. Ognuno di noi ha avuto delle difficoltà ad adattarsi. Quando abbiamo dovuto fare la scena del benzinaio, alle tre di notte, mi sono messo un cartello addosso con su scritti i vari termini latini da far ricordare ai Valerio e a Lorenzo”.
Anche il produttore
Domenico Procacci ha espresso la sua opinione sull'importanza delle opere prime: “ Attualmente è più difficile esordire rispetto a una volta, ma è importante lavorare con qualcuno che è all'esordio, altrimenti si finisce per fare film solo con gli stessi registi. Ora si lavora molto con la commedia, ma si può cercare l'originalità anche lì”.
Sydney Sibilia che, sulle varie scelte del film, ha spiegato: “Abbiamo preso spunto da diverse serie tv internazionali, come Breaking Bad, The Big Bang Theory, The pills, ma ci siamo concentrati su un delinquere senza delinquere. La volontà era fare un film divertente. C'è da dire che la realtà è strana e se ne metti insieme diversi aspetti risulta paradossale. È qualcosa di senza senso che fa ridere. Volevo fare un film corale, di banda, scegliendo attori da non prendere troppo sul serio. Mi sono guardato molto intorno e ho trovato loro che, nonostante la complessità del testo, si sono voluti divertire. Riguardo la fotografia, doveva colpire a livello visivo. Questa è l'era di Instragram e ci siamo divertiti molto, insieme anche alla scenografia, creando un vero e proprio colpo d'occhio”.
Valeria Solarino in poche parole ha spiegato il suo personaggio: “Io sono quella coi piedi per terra, razionale, attenta, che riconduce tutto alla concretezza. È una ragazza che programma tutto, alla quale però sfugge la doppia vita di Pietro”.
03/02/2014, 09:00
Margherita Pucello