FESTIVAL DI ROMA 9 - Una "boutique" per il nostro cinema
“Esportare e sostenere the italian touch è lo slogan ambizioso di Italian Film Boutique, che a partire dal nome intende rievocare l’epoca in cui il cinema italiano era un marchio di fabbrica legato a nomi come
Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti e Vittoria De Sica.
Altri tempi se si considera che negli anni successivi i film di produzione nostrana fanno difficoltà a sopravvivere al di fuori dei sicuri confini nazionali perché privi, tranne in alcune eccezioni, di quel appeal necessario ad interessare i venditori internazionali.
E così mentre Cinecittà cerca di rispolverare gli antichi splendori costruendo un parco a tema, la Regione Lazio mette in campo una serie di iniziative quale parte di una strategia più strutturata e meno occasionale per rilanciare, a livello mondiale, un comparto prezioso per la regione, e non solo. “Un solo termine come l’audiovisivo abbraccia infatti tanti mestieri e competenze che possono essere strumento di promozione del nostro paese sulla scena internazionale”, sostiene
Paolo Luci, presidente di Ass.For.Seo, già promotrice di Movie up, progetto finanziato dalla stessa Regione Lazio a favore dell’internazionalizzazione del nostro cinema.
Dalle buoni intenzioni ai fatti e così dal 18 al 20 ottobre, professionisti del settore che arrivano da tutto il mondo, tra cui buyer , distributori, direttori di rete, venditori internazionali, hanno avuto per la prima volta l’opportunità di essere ospitati nell’ambito della 9° edizione del Festival del Cinema di Roma e visionare così ben 20 film italiani di recente produzione, realizzati, girati o venduti da operatori regionali. “Perché - come tiene a precisare Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione - “il Lazio deve assumere sempre di più il ruolo da capofila in un settore che da sempre rappresenta il suo più importante polo produttivo”.
Nella lista film come "
Perfidia" di
Bonifacio Angius, che al Festival di Locarno ha riscosso grande successo di critica e pubblico, "
Anime nere" di
Francesco Munzi, recentemente presentato al Festival di Venezia, la sorpresa low budget "
Più buio di mezzanotte" di
Sebastiano Riso, "
Un ragazzo d’oro" di
Pupi Avati, e "
Italy in a day" di
Gabriele Salvatores.
Storie di un genere italiano esportabile e riconoscibile agli occhi dei selezionati compratori “a cui rivolgiamo l’invito di guardare il nostro cinema con occhi e modalità nuove”, auspica
Luciano Sovena, Presidente della Roma Lazio Film Commission, sostenitrice di IFB.
“Un progetto lungimirante e dalle grandi prospettive che ha ricevuto peraltro anche il sostegno del Fondo Sociale Europeo, a dimostrazione che i soldi ricevuti dall’Europa posso essere investiti saggiamente in iniziative volte a favorire lo sviluppo locale ma con impatti a livello nazionale e contrastare la crisi”, conclude Vanessa Tonini , curator di IFB.
20/10/2014, 16:13
Monica Straniero