OSCAR 2017 - Istituto Luce-Cinecittà
sulla candidatura di "Fuocoammare"
Per Istituto Luce Cinecittà è un giorno di festa, da ricordare nel tempo, noi che del tempo e della memoria facciamo un lavoro di tutti i giorni, con uno dei più grandi archivi di immagini d’Europa, con i film, con i nostri documentari. La candidatura nella cinquina degli Oscar per Fuocoammare di Gianfranco Rosi come Miglior documentario, è un riconoscimento meraviglioso fatto a questo lavoro. Un progetto, un sogno, un film che è nato al Luce, e grazie ad altri coraggiosi e appassionati - naturalmente Rai Cinema, 21Uno Film, Stemal Entertainment di Donatella Palermo, i francesi Les Films d'Ici e ARTE, e il MiBACT - è arrivato a viaggiare dall’altra parte dell’oceano, e di tanti mari di pubblico, di attenzioni, di persone, di sguardi.
Un film che può andare a confrontarsi nel luogo dove il cinema è ‘bigger than life’, più grande della vita, nel tempio di quest’arte dove si riuniscono le più grandi macchine produttive di cinema del mondo. Un film che, nel suo piccolo, ci spinge a fare la vita più grande, più degna, più aperta. E un film che parla dall’Italia a tutto il mondo, e ora lo continua a fare da un luogo particolarmente ascoltato. Grazie a uno sforzo magnifico del nostro cinema pubblico, e grazie agli sforzi congiunti dei due ministeri MiBACT e Mise, che ci dimostra se ce ne fosse ancora bisogno, che l’unione e il collegamento degli sforzi, riesce a portarci in alto. E una piccola, curiosa soddisfazione per un evento unico. È la seconda volta che un documentario italiano arriva alla Cinquina degli Oscar. La prima, nel 1962, fu con ‘La Grande Olimpiade’ di Romolo Marcellini, il film che celebrava i Giochi del ‘60 a Roma. Una storia di successo italiana. Il film era prodotto dall’Istituto Luce.
Durante i Giochi il mondo si ferma a celebrare la meraviglia dell’uomo. Che questo film continui a fermare e far riflettere il mondo sulla vita di tanti esseri umani, e a farne una storia migliore.
24/01/2017, 16:30