RE-FRAMING HOME MOVIES - È l'ora delle residenze in archivio
Dopo le sessioni di Bergamo e Torino, il prossimo 1 e 2 luglio, a Cagliari, il percorso formativo di
Re-framing home movies si chiude con la Masterclass di Péter Forgács e il workshop di Karianne Fiorini e si apre la settimana di residenza negli archivi.
Da lunedì 3 a domenica 9 luglio i tre artisti e filmmaker selezionati dal bando lanciato nello scorso mese di maggio saranno ospitati dai tre archivi che organizzano il progetto:
Alberto Diana effettuerà la propria residenza presso l’Archivio Cinescatti / Lab 80 a Bergamo,
Sara Fgaier lavorerà a Cagliari con la Cineteca Sarda / Società Umanitaria e
Giulia Savorani visionerà i materiali dell’Archivio Superottimisti / Associazione Museo Nazionale del cinema di Torino.
Lunedì 3 luglio, alle ore 21, a Luoghi Comuni Porta Palazzo, in via Priocca 3 a Torino, Superottimisti in collaborazione con Lab80 di Bergamo e la Cineteca Sarda di Cagliari presenterà una selezione di materiali inediti digitalizzati negli ultimi anni e dedicati al cinema di famiglia.
Alberto Diana, 27 anni, ha studiato Lettere a indirizzo storico e si è laureato con una tesi su Werner Herzog. Dopo la laurea ha sostenuto un master sul documentario a Barcellona. Ha girato cortometraggi e documentari e sta ora lavorando a Fango rosso, lungometraggio che dovrebbe essere pronto per il 2018.
“È la prima volta che mi misuro con un lavoro di archivio e si tratta di un’occasione speciale perché consente di instaurare un rapporto sia con chi cura gli archivi, sia con le persone che hanno fornito i materiali. L’approccio ai materiali d’archivio deve basarsi su di una relazione non solo con l’immagine, ma con lo sguardo del cineamatore. Non bisogna dimenticare il sistema di valori che sta dentro l’immagine, ma anche quello che esiste fuori campo. In un lavoro del genere occorre disporsi alla visione, ma anche essere pronti a farsi guardare dalle immagini stesse”.
Sara Fgaier, 34 anni, ha studiato Storia e critica del cinema all’Università di Bologna e si occupa da anni di montaggio e ricerche d’archivio. Fra i suoi lavori ci sono il montaggio e il lavoro sul materiale d’archivio per La bocca del lupo, film vincitore del Torino Film Festival del 2009. Ha fondato con Pietro Marcello la società Avventurosa.
“L’archivio è un luogo nel quale mi trovo a mio agio e Re-framing è un’ottima occasione per poter conoscere nuove realtà. In passato ho lavorato con Home Movies, l’Archivio Nazionale del Cinema di famiglia, e attualmente sto collaborando, proprio per quanto riguarda la parte d’archivio, con il regista Aleksandr Sokurov. Questo è un modo particolare di affrontare il montaggio: lavorare su materiali d’archivio garantisce un grande potere a chi crea”.
Giulia Savorani, 29 anni, dopo avere studiato pittura all’Accademia di Brera, ha partecipato a un corso sul documentario alla Scuola Civica di Cinema Luchino Visconti. Ha co-diretto il documentario Parco Lambro che ha partecipato al Festival di Pesaro e al Filmmaker Festival Milano.
“Vengo dalla pittura e credo che questo tipo di formazione si veda nel mio lavoro di documentarista. Anche quando lavoro a un documentario il mio pensiero va sempre al disegno che è, allo stesso tempo, un esercizio di visione e un luogo di pensiero. Anche se ciò che stiamo filmando è costruito, c’è sempre una componente intuitiva determinata dalla capacità di vedere una situazione che si sta creando”.
27/06/2017, 09:44