IL LADRO DI CARDELLINI - L'arte di arrangiarsi
Pasquale Cardinale (
Nando Paone), anziano maresciallo della forestale, vive in Campania in un paesino sperduto nell’entroterra, racconta avvilito che dopo una carriera dedicata alla salvaguardia delle specie protette, si ritrova ad essere licenziato per aver venduto per soli duecento euro un uccellino molto raro e super quotato, custodito in caserma dopo un sequestro, che però ne valeva diecimila.
In pratica, per pagare i debiti di gioco accumulati a causa del suo vizio per il vino e per i video poker, si ritrova a dover deviare dalla retta via e ad unirsi ad un gruppo di amici cacciatori di frodo e trafficanti di cardellini. Avvilito, sconfortato e senza speranze, fa questo racconto ad Adriana, la moglie morta da tempo, con la quale colloquia abitualmente ad alta voce al cimitero, confidandole i suoi rimorsi e le sue paure per il futuro.
La figlia Grazia (
Viviana Cangiano), che abita con lui e canta nelle fiere di paese con il suo compagno Strato (
Lino Musella), è molto preoccupata per la salute del padre, soprattutto dopo un recente infarto causato dalla vergogna di essere stato beccato dai suoi ex colleghi della forestale, mentre catturava uccellini con i soliti “cardellari”. Anche se eticamente contrario alla cattura dei preziosi animali, ormai a corto di denaro, deciderà di perdere definitivamente la sua decennale correttezza e onestà morale per rimediare qualche soldo che gli serve per tirare avanti.
La storia ci sarebbe, gli attori anche tutti molto bravi (
Antonella Attili perfetta caricatura della badante affarista) e adatti ad interpretare la napoletanità tipica del Totò truffatore che fa il pacco e che rimane simpatico anche se truffaldino. Ottimo il lavoro di Nando Paone (premiato miglior attore al Monte Carlo Film Festival de la comedie 2020) abbastanza equilibrato nella sua interpretazione, riesce a resistere alla tentazione di fare del protagonista una macchietta tutta smorfie e faccette.
Peccato che nel finale al film manchi qualcosa a causa forse di un over-mix di storie superflue come quella delle pillole di droghe eccitanti, per esempio, che portano fuori strada e allontanano dall’immagine sana che si finirebbe per avere di Pasquale. Un finale prevedibile e al tempo stesso confuso: la sua è una scelta etica o solo dettata dalle allucinazioni della droga?
Musiche originali molto belle di
Renzo Anzovino e Alex Braga.
26/10/2020, 15:48
Silvia Amadio